Palestina

Rassegna Web

Gaza è a rischio collasso dell’intero sistema sanitario senza che a questa consapevolezza segua un'azione urgente da parte della comunità internazionale per preservare i servizi medici essenziali

Secondo il ICRC, Comitato Internazionale della Croce Rossa, è necessario intraprendere azioni concrete per preservare l'accesso alle cure mediche di emergenza e salvavita nella Striscia di Gaza.

Ad oggi, il Nasser Medical Complex e l'European Gaza Hospital (EGH) - entrambi situati nel sud della Striscia di Gaza - sono gli unici due ospedali di riferimento che forniscono servizi avanzati di chirurgia e medicina d'urgenza con una grande capacità di posti letto, che però non è sufficiente per gli attuali feriti e malati di Gaza.
Meno del 20% del territorio di Gaza, circa 60 chilometri quadrati, è ora rifugio di oltre 1,5 milioni di persone.

Queste persone vivono in condizioni disperate nel sud della Striscia di Gaza, dove la drammatica escalation dei combattimenti minaccia la loro sopravvivenza.

"Ogni ospedale della Striscia di Gaza è sovraffollato e mancano le forniture mediche, il carburante, il cibo e l'acqua. Molte strutture sanitarie ospitano migliaia di famiglie sfollate. E ora altre due strutture rischiano di andare perse a causa dei combattimenti. L'impatto cumulativo di questi fattori sul sistema sanitario è devastante e occorre intervenire con urgenza". Ha dichiarato William Schomburg, capo dell'ufficio del CICR a Gaza.

Il diritto umanitario internazionale stabilisce che tutte le parti in conflitto devono rispettare e proteggere pienamente le infrastrutture mediche.

Le condizioni devastanti degli ospedali nella Striscia di Gaza sono un esempio del mancato rispetto delle regole del diritto internazionale umanitario.
I civili sono coloro che stanno pagando il prezzo più alto.

Come riportato da Amnesty International, la decisione presa dalla Corte internazionale di giustizia (CIG) il 26 gennaio 2024 di ordinare misure provvisorie in risposta al caso di genocidio del Sudafrica contro Israele rappresenta un passo importante che potrebbe contribuire a proteggere la popolazione palestinese della Striscia di Gaza da ulteriori sofferenze e danni irreparabili.

La decisione della Corte Intenazionale di Giustizia è un autorevole promemoria del ruolo cruciale del diritto internazionale nella prevenzione del genocidio e nella protezione di tutte le vittime di crimini di atrocità.
“Questa decisione invia un chiaro messaggio che il mondo non resterà in silenzio mentre Israele persegue una spietata campagna militare per decimare la popolazione della Striscia di Gaza e scatenare morte, orrore e sofferenza contro i palestinesi su una scala senza precedenti", ha dichiarato Agnès Callamard, segretario generale di Amnesty International.

 

Per saperne di più, leggi:

https://www.icrc.org/en/document/gaza-risk-complete-medical-shut-down-without-urgent-action-preserve-services

https://www.amnesty.org/en/latest/news/2024/01/israel-must-comply-with-key-icj-ruling-ordering-it-do-all-in-its-power-to-prevent-genocide-against-palestinians-in-gaza/

23 giugno 2020

La scarsitá degli aiutí all’agenzia di primo soccorso in Palestina sta pregiudicando la popolazione locale

L’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente (UNRWA) affronta gravi difficoltá economiche. Il 23 di Giugno, durante una videoconferenza il Segretario Generale António Guterres ha evidenziato la necessitá di trovare soluzioni credibili per garantire la sopravvivenza futura della UNRWA. La riunione si è concentrata su come rimediare all’attuale deficit di finanziamento di 400 milioni di dollari.

La UNRWA fu stabilita nel 1948 con l’obiettivo di alleviare le conseguenze del conflitto arabo-israeliano. Da allora, ha dato sostegno a milioni di rifugiati palestinesi negli ultimi decenni. Il suo lavoro si svolge prevalentemente a Gaza e in Cisgiordania, però si estende anche nei paesi vicini come la Siria, il Libano e la Giordania. È finanziata esclusivamente dagli Stati membri, quindi dipende completamente dalle loro contribuzioni. Secondo Philippe Lazzarini, Direttore della UNRWA, la regione medio-orientale si sta avviando verso una situazione di ostilitá e instabilitá. La tensione è in aumento dovuto al fatto che Israele ha dichiarato la sua volontà di annettere altre aree della Cisgiordania, il conflitto in Siria si deteriora, e il Libano soffre una forte recessione economica. Lazzarini ha dichiarato che alla luce di queste crisi la presenza della UNRWA sará ancora più fondamentale e per questo ha bisogno, oggi più che mai, di maggiori finanziamenti. Sfortunatamente, con i recenti tagli di bilancio e la diminuzione degli aiuti, l’agenzia dovrá fare il massimo con le limitate risorse a disposizione. Tuttavia, ha aggiunto Lazzarini, nel caso in cui il deficit di finanziamento non si dovesse risolvere, l’agenzia potrebbe affrontare un collasso finanziario. Migliaia di rifugiati Palestinesi così come altre popolazioni vulnerabili nella regione dipendono totalmente dal sostegno della UNRWA. Quindi, la sua chiusura rappresenterebbe per tutti loro un danno enorme.

Lazzarini ha inoltre ribadito ai partecipanti che nonostante i recenti tagli abbiano creato più di $500 milioni disponibili per altri settori, il miglior modo di risparmiare risorse è quello di avere un’agenzia pienamente funzionale piuttosto che una che opera a mezzo servizio. La Giordania è il paese che lavora maggiormente con la UNRWA nella regione, e ospita un’alta percentuale di rifugiati palestinesi. Il Ministro degli Esteri giordano Ayman Safadi ha rassicurato Lazzarini sul fatto che la Giordania aumenterá il suo appoggio all’agenzia su tutti i fronti. Allo stesso modo, la Svezia ha promesso che aumenterá il suo contributo rispetto ai $55 milioni dello scorso anno, come dichiarato dal Ministero della Cooperazione Internazionale allo Sviluppo. Nonostante questi messaggi positivi, il futuro della UNRWA sembra essere appeso a un filo, e sfortunatamente coloro che ne pagano le conseguenze sono i rifugiati della regione.  

 

Per saperne di più:

https://news.un.org/en/story/2020/06/1066932

https://reliefweb.int/report/world/without-protection-international-relief-danger-collapse-enar

https://www.unrwa.org/tags/us

 

Autore: Sergio Gomez; Traduzione: Michele Pitta