Il 19 novembre 2020, il Consiglio per la pace e la sicurezza (CPS) dell'Unione Africana (UA) ha tenuto la sua 965a riunione sulla protezione dei bambini in situazioni di conflitto.
Il comunicato adottato dal CPS ha riconosciuto l'aumento dei conflitti armati non convenzionali che coinvolgono estremismo violento e attacchi terroristici attraverso il continente. È stata espressa preoccupazione per la radicalizzazione e il reclutamento di bambini come soldati e attentatori suicidi da parte di gruppi terroristici. Oltre alla preoccupazione per lo sviluppo personale, sociale e cognitivo dei bambini, il comunicato ha sottolineato che l'impatto di tali conflitti armati è una violazione e un abuso del "benessere dei bambini, li priva della loro dignità umana e della loro capacità di agire per lo sviluppo del Continente". Nel comunicato, il Consiglio ha esortato tutti gli Stati membri a raddoppiare gli sforzi per indagare e perseguire le violazioni commesse a scapito dei diritti e del benessere dei bambini. Ha inoltre sottolineato la necessità di creare un solido quadro di monitoraggio per valutare i progressi raggiunti nella tutela dell’infanzia in situazioni di conflitto e crisi, un elemento centrale del piano d'azione adottato dall'UA per "mettere a tacere le armi" entro il 2020.
Educazione e accesso all'istruzione dovranno essere prioritari negli sforzi di ricostruzione e sviluppo post-conflitto. Il comunicato ha riconosciuto che l'istruzione è fondamentale per raggiungere l'Agenda 2063 e l'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Gli attacchi a obiettivi civili, in particolare alle scuole e alle strutture sanitarie, così come l'occupazione illegale delle scuole da parte di attori armati e l'uso di queste strutture scolastiche per scopi militari, sono stati fortemente condannati. Il comunicato ha affermato inoltre l'importanza di istituzionalizzare "un'architettura di protezione dell'infanzia" al fine di prevenire la stigmatizzazione dei bambini coinvolti nei conflitti armati e “amplificare le [loro] voci”, promuovendo un sistema di tutela dove questi bambini siano trattati come vittime, non minacce. Questo comprenderà il coinvolgimento dei bambini negli sforzi di deradicalizzazione, come nelle campagne di disarmo, smobilitazione e reintegrazione.
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Author: Catherine Gregoire; Traduzione: Ester Zangrandi