PROTEZIONE DEI CIVILI 2022: Dibattito del Consiglio di Sicurezza

Bandiera delle Nazioni Unite Bandiera delle Nazioni Unite Andrea Izzotti via Shutterstock

Questo è un breve resoconto del dibattito al Consiglio di Sicurezza sulla Protezione dei Civili nel 2021

Il 25 maggio, durante il terzo giorno della PoC Week, i membri del Consiglio di Sicurezza si sono riuniti per discutere in un dibattito aperto l'ultima rapporto del Segretario Generale delle Nazioni Unite sulla protezione dei civili nei conflitti armati nel 2021 (S/2022/381). La relazione viene presentata sullo sfondo della situazione in Ucraina, che sta causato sofferenze inimmaginabili e ha conseguenze di ampia portata: ospedali, scuole, appartamenti e rifugi sono stati tutti presi di mira. Nel complesso, durante la riunione, gli Stati membri hanno sottolineato la necessità di rafforzare la protezione dei civili, che sono il principale obiettivo durante il conflitto armato. Per questo motivo, secondo Antonio Guterres, è necessario il pieno rispetto del Diritto Umanitario Internazionale e un approccio caso per caso è stato individuato come la soluzione migliore per attuare strategie appropriate. Inoltre, ogni paese ha condannato l'invasione russa dell'Ucraina, chiedendo un rafforzamento delle azioni umanitarie nel paese e nei paesi vicini che accolgono i rifugiati.

Una delle prime dichiarazioni è stata fatta da David Mardini, Direttore Generale del Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR); Mardini ha osservato che, mentre sul lato normativo ci sono stati miglioramenti, quest'anno non è diverso dal precedente e attacchi indiscriminati e sproporzionati contro i civili stanno ancora accadendo.

Dopo questo, un concetto fondamentale è stato sollevato da David Miliband, Presidente e CEO del Comitato di Soccorso Internazionale, che ha dichiarato che una delle soluzioni per migliorare la protezione dei civili nei conflitti è garantire l'accesso umanitario. Ha poi aggiunto che l'Unione europea sta promuovendo la raccolta di dati su questo argomento e la creazione di un organismo indipendente. Ha anche affermato che attualmente sono attivi 56 conflitti nel mondo e che 200 milioni di persone soffrono a causa di conflitti. L'importanza dell'accesso umanitario è stata poi sostenuta da Rachel Boketa, Country Director for Women International nella Repubblica Democratica del Congo (RDC); Rachel Boketa ha sottolineato come la mancanza di accesso umanitario nella Repubblica Democratica del Congo abbia portato il paese ad avere il maggior numero di sfollati interni al mondo, con 27 milioni di persone in una situazione di grande insicurezza. Rachel Boketa si è poi concentrata su altri punti importanti come: l'impatto della COVID-19 e della guerra in Ucraina - entrambi eventi che peggiorano la situazione nel paese -; la necessità di un approccio basato sul genere e strategie che coinvolgano comunità locali per la protezione dei civili; Infine, rimarca l'importanza della società civile e, in particolare, delle organizzazioni della società civile incentrate sulle donne.

La parola è passata ai rappresentanti degli Stati membri. In generale, tutti hanno sottolineato che un approccio unico per tutti i paesi non è più applicabile, che le operazioni di peacekeeping sono fondamentali per la protezione dei civili e che i principi di neutralità, imparzialità e indipendenza devono essere prese in considerazione quando si sviluppano strategie di PoC. Inoltre, tutti i paesi hanno richiamato l'attenzione sull'inapplicabilità delle risoluzioni per il PoC a causa dell'escalation del conflitto in Ucraina, condannando così le azioni della Russia e chiede l'immediata cessazione delle violazioni perpetrate dei diritti umani. A questo proposito, la dichiarazione del rappresentante della Russia, d'altra parte, si è concentrata sulla condanna delle azioni degli Stati Uniti in Afghanistan e dei crimini commessi da Kiev soprattutto nella regione del Donbass dove, secondo la Russia, l'Ucraina ha violato la libertà dei suoi cittadini. Inoltre, il rappresentante della Russia ha dichiarato che pochi giorni fa il Regno Unito ha cercato di mettere in dubbio la conclusione della Russia sulla provocazione ucraina a Bucha in aprile.  Subito dopo, il rappresentante del Regno Unito ha dichiarato che le violazioni giornaliere che la Russia sta compiendo in Ucraina non possono essere oscurate, e che per prevenire queste azioni gli Stati membri devono attuare le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza. In questo contesto, ha sottolineato l'impossibilità di trasformare queste parole in azioni perché alcuni membri permanenti con potere di veto bloccano le azioni per il PoC - oscurando i loro reali scopi.

Altre dichiarazioni pertinenti sono state fatte dal rappresentante dell'Unione Europea e da quello dell'Ucraina. Il primo ha affermato che "l'ultimo esempio di guerra che causa immense sofferenze ai civili è il conflitto causato dalla Russia in Ucraina" e ha continuato condannando l'uso di armi esplosive da parte della Russia nelle aree civili e sulle infrastrutture civili. A questo proposito, l'UE ha incoraggiato l'attuazione di indagini nazionali per il PoC e per la protezione degli operatori umanitari. Dopo questa dichiarazione, l'Ucraina ha esposto il suo appoggio alla posizione dell'UE. Il rappresentante ha poi esposto la situazione nel paese: milioni di ucraini stanno attualmente combattendo per la loro vita mentre la Russia continua ad attaccare indiscriminatamente; ora ci sono 8 milioni di sfollati interni ed è stata identificata come la peggiore crisi dei rifugiati in Europa dopo la Seconda guerra mondiale. Inoltre, 1,4 milioni di persone sono state deportate in Russia, identificando forme di colonialismo.

In conclusione, tutti i rappresentanti degli Stati membri hanno espresso la loro opinione sull'attuale livello di protezione dei civili durante i conflitti e hanno esposto la situazione nei loro paesi, sottolineando ciò che ognuno sta facendo nel contesto PoC. Nel complesso è stata sottolineata la necessità di coordinare meglio le operazioni di peacekeeping e di adottare approcci diversi per ciascun paese che ne abbia bisogno; in generale, tutti i membri hanno chiesto un maggiore rispetto delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza e delle norme del Diritto Umanitario Internazionale.

 

di Alexia Tenneriello

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