Durante l’ultima settimana, la maggior parte dei paesi che sono intervenuti nel dibattito tematico sulle armi nucleari hanno avanzato appelli, richieste e contributi comuni. La perseveranza verso la non proliferazione e al disarmo è rimasta centrale, con gli stati che hanno incoraggiato un maggiore sostegno ai trattati e agli accordi esistenti. Molti rappresentanti hanno invitato gli otto paesi non facenti parte dell’Appendice II del Trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari (CTBT) a ratificare il trattato in modo che questo possa essere implementato il prima possibile. Il rappresentante del Kazakistan ha affermato come questa azione è "dovuta alle milioni di vittime dei test e alle generazioni future," e ha affermato che "l'umanità non può continuare a vivere sotto l'ombra oscura della guerra nucleare."
Inoltre, diversi paesi hanno espresso un ulteriore sostegno al Trattato di non proliferazione (NPT), al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW) e alle linee guida dell'Agenzia internazionale per l'Energia Atomica (AIEA). I rappresentanti hanno ribadito come la guerra nucleare rappresenti una minaccia globale; infatti, le armi atomiche hanno sono capaci di influenzare le persone su molteplici fronti e per lunghi periodi di tempo. Il rappresentante dell'Austria ha condannato i paesi dotati di armamenti nucleari per la loro mancanza di preoccupazione: "La sfrontatezza di fronte all’idea di infliggere perdite umanitarie catastrofiche è ripugnante per la moralità e l'etica."
Nonostante la maggior parte degli stati abbia dimostrato dedizione alla protezione dei propri cittadini e civili innocenti in tutto il mondo, la riluttanza degli stati detentori di armi nucleari ad assumersi le proprie responsabilità continua a impedire una qualche forma di progresso. Il dibattito non ha condotto a mozioni verso la negoziazione e l'accordo; piuttosto, questo è stato caratterizzato da accuse reciproche. Si possono proporre risoluzioni, ma senza la cooperazione degli stati dotati di armi nucleari o l'attuazione di meccanismi di accountability trasformativa, la minaccia di una guerra nucleare potrebbe ancora rimanere imminente.
Come riportato dal rappresentante dello Sri Lanka, le armi nucleari sono una minaccia universale:
“La loro mera esistenza, e la loro presenza nelle nostre vite, creerà più scompiglio di quanto possiamo iniziare a capire. Le armi nucleari pervadono il nostro pensiero, controllano il nostro comportamento, guidano le nostre società, influenzano i nostri sogni. Si attanagliano come ganci nella base del nostro cervello. Sono portatori di follia. Sono i colonizzatori per eccellenza.”
Le armi nucleari hanno il potere di infliggere devastazioni sui civili a un livello più ampio rispetto a molte altre forme di armi. Sia l'uso accidentale che intenzionale di queste armi può avere esiti catastrofici, come abbiamo visto nei bombardamenti del 1945 di Hiroshima e Nagasaki. L'ONU non può sorvolare su questa minaccia e non può aspettare un'altra catastrofe per mettere in atto misure efficaci.
Per saperne di più, visita:
- https://reachingcriticalwill.org/disarmament-fora/unga/2022/fcm/16456-first-committee-monitor-vol-20-no-4
- https://reachingcriticalwill.org/disarmament-fora/unga/2022/statements
- https://press.un.org/en/content/first-committee
di Nicole Piusienski, tradotto da Ignazio Alcamo