Gravi violazioni dei diritti della popolazione civile in Sudan

Gravi violazioni dei diritti della popolazione civile in Sudan Foto di Abdulaziz Mohammed

Alta la preoccupazione per i civili in Sudan

Come riporta UNHCR, a più di un anno dall’inizio della guerra in Sudan, rimane alta la preoccupazione per i livelli di violenza e di rischi umanitari. Molte aree infatti sono rimaste senza l’approvvigionamento e l’aiuto delle organizzazioni umanitarie, causando l’esclusione della popolazione civile dagli aiuti per mesi.

Le famiglie sfollate, tra cui sudanesi e rifugiati, lottano per ottenere cibo necessario a sufficienza dopo l’aumento dei prezzi. I bambini sono malnutriti, non hanno accesso alle scuole, o a luoghi in cui giocare. Le famiglie non hanno un riparo adeguato, e spesso vivono in condizioni di sovraffollamento. Sono rimasti aperti due ospedali, ma mancano i medicinali, soprattutto per i pazienti con malattie croniche, mentre le donne in gravidanza non sono in grado di accedere alle cure prenatali.
Le persone stanno assistendo anche ad un aumento della violenza, e sono preoccupate per la loro sicurezza. Gli abusi indiscriminati, compresi quelli sessuali e i casi di bambini separati e scomparsi, sono in aumento.
Le restrizioni alla circolazione sulle strade principali impediscono alle persone di fuggire verso aree più sicure, costringendole a rifugiarsi in campi profughi sovraffollati, aumentando i rischi, soprattutto igienici.

Quasi 6,7 milioni di persone sono sfollate, e migliaia di persone continuano a lasciare il Sudan ogni giorno in cerca di sicurezza nei paesi vicini. Ad oggi, 1,8 milioni di persone hanno attraversato il Ciad, l’Egitto, il Sud Sudan, l’Etiopia e la Repubblica Centrafricana.

Come riportato da Human Rights Watch, i crimini contro l’umanità e i crimini di guerra più diffusi sono stati commessi nel contesto di una campagna di pulizia etnica contro l’etnia Massalit e altre popolazioni non arabe di El Geneina e dintorni.
Gli abusi sono aumentati all’inizio di novembre, e comprendono torture, stupri e saccheggi.
Secondo HRW colpire il popolo Massalit e altre comunità non arabe commettendo gravi violazioni contro di loro, con l’apparente obiettivo di farli lasciare definitivamente la regione, potrebbe derivare un caso di pulizia etnica.

La possibilità che in Darfur sia stato commesso un genocidio richiede un’azione urgente da parte di tutti i governi e delle istituzioni internazionali per proteggere i civili. Dovrebbero garantire che si indaghi se i fatti dimostrino l’intenzione specifica della leadership dell’RSF e dei suoi alleati di distruggere in tutto o in parte le comunità etniche Massalit e altre.
Secondo quanto dichiarato da UN News, nonostante la volatilità del clima di sicurezza, che continua ad influenzare le loro operazioni, le agenzie delle Nazioni Unite e i loro partner si impegnano a fornire gli aiuti necessari.

 

 

Per saperne di più, visita:

https://www.unhcr.org/news/briefing-notes/grave-concern-over-civilians-cut-life-saving-aid-sudan

https://www.hrw.org/news/2024/05/09/sudan-ethnic-cleansing-west-darfur

https://news.un.org/en/story/2024/05/1149446 

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