La sicurezza dei civili considerata prioritaria al termine del dibattito generale del Primo Comitato

La statua al di fuori del International Disarmament Institute, campus di New York della Pace University. La statua al di fuori del International Disarmament Institute, campus di New York della Pace University. National Today / Accessed from https://nationaltoday.com/disarmament-week/

14 ottobre 2022

Negli ultimi giorni del dibattito generale, le richieste urgenti di affrontare gli effetti dell’uso di armi nucleari e dei conflitti armati hanno dominato la discussione.

L'imminente minaccia di una guerra nucleare ha dominato le ultime due settimane di discussione all'interno del Primo Comitato delle Nazioni Unite. Quando la sezione di dibattito generale si è conclusa il 12 ottobre, gli stati membri hanno espresso ulteriore frustrazione per il conflitto provocato dalla Russia e hanno rilasciato dichiarazioni di condanna più forti e dirette che hanno portato alla discussione tematica sulle armi nucleari. La Lituania è stato uno dei tanti paesi che hanno fornito un ultimatum a questo conflitto e alla sua minaccia nucleare: "L'unica soluzione sostenibile per la sicurezza nucleare è il ritiro incondizionato di tutte le forze armate russe e del suo equipaggiamento militare dall'intero territorio dell'Ucraina."

È stata messa in discussione anche la posizione della Russia come membro permanente del Consiglio di Sicurezza. La Lituania ha affermato che le azioni della Russia sono "direttamente in contraddizione" con questo ruolo, mentre la Romania ha etichettato l'aggressione come "incomprensibile" considerando il livello di responsabilità richiesto dai membri permanenti. Il rappresentante rumeno ha proseguito, dichiarando che le minacce in corso hanno "scatenato una retorica nucleare senza precedenti."

Gli stati dotati di armi nucleari sono stati chiamati a rivalutare i loro metodi di sicurezza e ad unirsi alla maggior parte dei membri delle Nazioni Unite nel rafforzamento della sicurezza nucleare. Il rappresentante del Messico ha parlato in nome dei 183 stati non dotati di armi nucleari: "Noi rispettiamo gli impegni internazionali di non proliferazione e disarmo, giorno dopo giorno, senza ottenere nulla in cambio, tranne che una visione di potenziale annientamento". Nonostante la maggior parte delle nazioni giuri contro l'uso delle armi nucleari, il mondo intero è ancora soggetto alle loro minacce. Il rappresentante dell'Australia ha affermato che le azioni della Russia non devono essere normalizzate o minimizzate, piuttosto è necessario sottolineare le conseguenze che una guerra nucleare possono comportare per l’umanità, l'ambiente e la civiltà nel suo insieme."

Mrs. Theofili, in rappresentanza della Grecia, ha tracciato un collegamento tra il conflitto in Ucraina e gli attuali sforzi contro l’uso di armi esplosive in aree popolate (EWIPA). Ha spiegato come la guerra in corso presenti in pieno queste problematiche, dato che i civili sono al centro degli attacchi e che la devastazione di massa riguardi principalmente i luoghi abitati. Mr. Gisel, osservatore per il Comitato Internazionale della Croce Rossa (ICRC), ruolo unico in questo dibattito, ha richiamato l'attenzione sull'uso delle armi convenzionali nelle aree urbane, nelle quali i civili costituiscono la maggioranza delle vittime.

I rappresentanti del Myanmar e della Repubblica Democratica del Congo hanno fatto riferimento ai conflitti in corso nei loro paesi al fine di richiamare l’attenzione sugli effetti delle armi leggere e di piccolo calibro, di ordigni esplosivi e delle armi convenzionali. La rappresentante del Congo ha 

parlato delle esperienze del suo paese, descrivendo la terrificante realtà di vivere un conflitto armato: "I civili che vivono in aree devastate dal conflitto sono state le prime vittime degli <<ordigni della morte>> abbandonati dai gruppi armati."

Da questa seconda settimana di dibattito del Primo Comitato è chiaro che la sicurezza dei civili è al centro della discussione, indipendentemente dal fatto che l'argomento sia la guerra nucleare, l'EWIPA o le armi convenzionali. La dedizione di molti paesi nel cercare di garantire che gli stati dotati di armi nucleari rendano conto delle proprie azioni è emersa durante le ultime due settimane di dibattito. Vi è ampio consenso sul mantenimento degli impegni di non proliferazione e disarmo, ma, tuttavia, i paesi che minacciano l’uso del nucleare hanno dimostrato una dedizione equivalente ai loro obiettivi.

Per saperne di più, visita:

di Nicole Piusienski, tradotto da Ignazio Alcamo

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