Repubblica Centrafricana: nessuna prospettiva di pace

Le forze di pace dell’ONU a guardia dei civili centrafricani a Bangui Le forze di pace dell’ONU a guardia dei civili centrafricani a Bangui Reuters

27 Aprile 2017
12 mesi dopo le elezioni presidenziali, la Repubblica Centrafricana è ancora lacerata dal conflitto che è scoppiato nel 2013 e che ha fatto più di 800 mila rifugiati e sfollati interni.

Faustin-Archange Touadéra, che nel 2016 era diventato il primo presidente democraticamente eletto, non è riuscito a rispondere alle attese e stabilizzare il paese. Ora, il governo non controlla che la capitale, la città di Bangui, mentre il resto del territorio è devastato da vari gruppi armati.

Il conflitto in questo paese a prevalenza cristiana è cominciato nel 2013 con una ribellione islamica ed infine ha condotto alla divisione della repubblica in 2 parti: quella cristiana a sud e quella musulmana a nord. Tuttavia, con l’andar del tempo, le relazioni tra i musulmani di etnicità differenti sono peggiorate, finendo a scontrarsi tra loro e, alla fine, ad unirsi sotto due gruppi-ombrello a base etnica: l’Unione per la pace nella Repubblica Centrafricana (UPC) e il Fronte Popolare per il Rinascimento Centrafricano (FPRC). La situazione umanitaria sta peggiorando, mentre i combattimenti raggiungono Bambari, la seconda città più grande del paese, che non era ancora stata coinvolta nel conflitto. Tutti i gruppi armati hanno un lungo registro di casi di violenza contro i civili, fino al punto che alcuni musulmani fuggono verso regioni cristiane dicendo che si sentono “meglio vivendo accanto ai cristiani che accanto ai musulmani.” La Croce Rossa e le agenzie dell’ONU svolgono operazioni su larga scala, ma le loro risorse sono ovviamente insufficienti per aiutare tutti i bisognosi.

Nel 2014 l’ONU ha inviato una forza di mantenimento della pace di 13.000 uomini battezzata MINUSCA per mettere fine al conflitto, ma oggi non sembra che le truppe, dovendo combattere su due fronti e avendo ancora problemi disciplinari da risolvere, possano portare a termine questa missione.

Ora, il numero totale di sfollati interni e rifugiati ha superato 800 mila e altre migliaia di persone sono state uccise. Con un governo incapace di mantenere il paese sotto controllo e la comunità internazionale in difficoltà a prendere decisioni risolutive, il prossimo futuro non promette niente di buono per la Repubblica Centrafricana.

 

Per saperne più, leggi:

http://www.irinnews.org/analysis/2017/02/24/central-african-republic-what%E2%80%99s-gone-wrong
http://www.unhcr.org/car-emergency.html
http://www.securitycouncilreport.org/atf/cf/%7B65BFCF9B-6D27-4E9C-8CD3-CF6E4FF96FF9%7D/s_2017_94.pdf

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