Gli effetti sui bambini delle armi esplosive in aree popolate

UNICEF UNICEF Foto di olrat via iStock

Sono migliaia i bambini uccisi o feriti da armi esplosive nelle aree popolate

Come riporta UNICEF Italia, tra il 2018 e il 2022, le Armi Esplosive in Aree Popolate (EWIPA- Explosive Weapons in Populated Areas) hanno causato circa la metà- 49,8%- degli oltre 47.500 casi di bambini uccisi, feriti o mutilati verificati dalle Nazioni Unite in più di 24 zone di conflitto a livello globale.  L’utilizzo di esplosivi rappresenta un’importante minaccia per i bambini che vivono in luoghi di guerra. Inoltre, con l’incremento di guerre urbane, l’uso di armi progettate per i campi di battaglia è una realtà ormai comune in città, paesi e villaggi, con conseguenze devastanti sulla popolazione dei giovani.

Oltre alle ferite dirette, l’uso di armi esplosive porta a un più ampio degrado sociale, economico e ambientale, compromettendo gravemente l’accesso dei bambini a servizi essenziali come l’assistenza sanitaria, l’istruzione e l’acqua potabile.

Secondo ICRC, l’impatto diretto delle esplosioni è immediato: vittime civili, feriti e danni agli edifici. Tuttavia, ci sono conseguenze meno visibili, ma altrettanto devastanti conosciute come effettiindiretti” o “riverberanti”. Questi possono svolgersi nel breve, medio o lungo termine, causando una diffusa sofferenza. L’interconnessione tra i servizi essenziali nelle aree popolate, come l’approvvigionamento idrico, l’elettricità, l’igiene e l’assistenza sanitaria, implica che l’interruzione di uno può avere un effetto a catena sugli altri. 

Come riportato da OCHA, gli ordigni hanno un forte impatto umanitario. Le persone ferite richiedono cure mediche e psicosociali specializzate, e spesso non sono disponibili nelle situazioni di conflitto. I residui degli esplosivi possono inoltre uccidere e ferire i civili molto tempo dopo la fine delle ostilità e ritardare i lavori di ricostruzione o la produzione agricola, nonché il ritorno di rifugiati e degli sfollati.

Secondo Save the Children, in Ucraina, le armi esplosive, tra cui missili, droni, bombe aree, artiglieria e sistemi di lancio di razzi, hanno causato l’87% dei quasi 2.000 bambini uccisi o feriti dallo scoppio della guerra nel Febbraio 2022. Invece, oltre 14.000 dei 1,1 milioni di bambini di Gaza sono stati colpiti dallo scoppio delle ostilità il 7 Ottobre 2023.

In ogni conflitto, i bambini hanno sette volte più probabilità di morire a cause di ferite da esplosione rispetto agli adulti, e tendono a sperimentare diversi tipi di lesione, e richiedono cure specialistiche.

UN News riporta che la comunità internazionale si sta attivando per attenuare questi impatti, soprattutto in seguito all’incontro avvenuto a Oslo, in Norvegia, in occasione della prima Conferenza di aggiornamento sulla Dichiarazione Politica sull’Utilizzo di Armi Esplosive in Aree Popolate, adottata a Dublino nel Novembre 2022. Ad oggi, è stata ratificata da 85 Paesi, e gli Stati firmatari si impegnano a prendere provvedimenti per evitare danni consistenti. Questo strumento infatti fornisce un’opportunità per proteggere meglio i minori, le loro famiglie e le comunità da conflitti armati.

 

 

Per saperne di più, visita:

https://www.unicef.it/media/l-unicef-sull-utilizzo-di-armi-esplosive-in-aree-popolate/

https://news.un.org/en/story/2024/04/1148816

https//www.unocha.org/explosive-weapons-populated-areas

https://www.savethechildren.net/news/warring-states-must-walk-talk-reduce-use-explosive-weapons-civilian-areas-save-children

https://www.icrc.org/en/document/addressing-indirect-effects-explosive-weapons

 

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