Scontri violenti in Sud Sudan: oltre 40.000 sfollati

Pianure del Sud Sudan attraversate dal Nilo. Pianure del Sud Sudan attraversate dal Nilo. Abdulaziz Mohammed via Unsplash

17 Ottobre 2022

Secondo un recente report delle Nazioni Unite le violenze tra comunità etniche nel Nilo Azzurro hanno causato oltre 100 morti e 40.000 sfollati.

Nel territorio sudanese del Nilo Azzurro oltre il 43% della popolazione civile si mantiene grazie all’agricoltura e all’allevamento. Quando il 14 luglio un agricoltore appartenente alla comunità Hausa viene ucciso dai rivali Berta, l’episodio scatena la reazione violenta della sua tribù.

Le tensioni tra le comunità etniche nel territorio si sono acuite dopo che la proposta dei rappresentanti della tribù Berta di istituire un’autorità civile per controllare l’accesso alla terra è stata negata e gli Hausa sono stati accusati di violare tali accordi.

Gli scontri sono iniziati a metà luglio e secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) hanno causato più di cento morti e oltre 40.000 sfollati. Nonostante a fine luglio si fosse giunti a un iniziale accordo di pace, a settembre gli scontri sono ricominciati.

Nelle zone maggiormente colpite dagli scontri - come, ad esempio, nel villaggio di Wad al-Mahi al confine con l’Etiopia – negozi, alimentari e uffici sono stati chiusi lasciando la popolazione civile privata dei propri bisogni primari.

Nel tentativo di ridurre l’escalation di violenza, le autorità sudanesi hanno istituito un coprifuoco e inviato gruppi di forze armate a monitorare il territorio. Successivamente, il Ministero della Salute ha inviato medici e attrezzature per il soccorso sanitario. Inoltre, grazie ai finanziamenti del fondo umanitario per il Sudan dell’ONU, anche altre organizzazioni minori come Save the Children sono accorse nel territorio per prestare supporto fisico e psicologico ai civili rimasti feriti o costretti a scappare.

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di Federica Tognolli

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