Conflitto in Libia: il Gruppo Wagner pianta mine a Tripoli

Tetti della città di Tripoli Tetti della città di Tripoli

31 maggio 2022

Human Rights Watch: il Gruppo Wagner, apparentemente connesso al governo russo, ha piazzato mine e trappole esplosive in Libia 

Il 31 maggio 2022 Human Rights Watch ha denunciato l’uso di mine e trappole esplosive in Libia durante il conflitto del 2019-2020. L’utilizzo di questi ordigni è stato riconnesso al Gruppo Wagner, un contractor russo che si occupa di sicurezza militare apparentemente legato al governo russo. Il Gruppo Wagner è stato particolarmente attivo durante il conflitto in Libia e recentemente ha sostenuto le Forze Armate Arabe Libiche (LAAF) di Khalifa Haftar durante l’attacco a Tripoli. 

Le mine e le trappole esplosive si attivano con la vicinanza, il contatto o la presenza di una persona. Per il loro funzionamento e l’inabilità di distinguere tra civili e combattenti, queste armi sono vietate dal diritto internazionale umanitario (IHL). Gli esperti di mine hanno riferito a Human Rights Watch che le mine e le trappole esplosive presumibilmente costruite dal Gruppo Wagner sono più sofisticate e letali di quelle usate dai gruppi libici, sudanesi e siriani. 

Molte agenzie libiche impegnate nella bonifica dalle mine e molti sminatori hanno confermato a Human Rights Watch le scoperte della BBC, secondo cui il Gruppo Wagner molto probabilmente è responsabile di aver piantato delle mine e trappole esplosive in 35 posti. Human Rights Watch, lavorando a stretto contatto con le agenzie per la bonifica dalle mine, ha riportato che le mine erano nascoste nelle case e in altre strutture e alcune volte anche all’interno di mobili, come divani. Human Rights Watch ha affermato che tre sminatori sono morti mentre cercavano di togliere una mina da sotto un divano. 

La presenza di mine e trappole esplosive mette in pericolo i civili e impedisce loro di tornare a casa in sicurezza. Perciò, Human Rights Watch ha detto che “un’inchiesta internazionale credibile e trasparente è necessaria per assicurare giustizia per molti civili e sminatori illegalmente uccisi e mutilati da queste armi”.

 

di Lorena Bisignano
editor Tiago Cotogni

 

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