I massacri persistono nella Repubblica Democratica del Congo

 Strada di Kinshasa Strada di Kinshasa Photo by Kaysha on Unsplash

15 settembre 2021

Nonostante la legge marziale, gli attacchi ai civili vanno avanti nelle province dell'est della Repubblica Democratica del Congo

Secondo Human Rights Watch, gli attacchi ai civili da parte di gruppi armati sono proseguiti nelle due province orientali in conflitto della Repubblica Democratica del Congo, nonostante dal maggio 2021 il governo abbia  imposto la legge marziale. Vari gruppi armati hanno ucciso almeno 672 civili, mentre le forze di sicurezza congolesi hanno ucciso 67 civili nelle province di Ituri e Nord Kivu, nel periodo tra l'adozione della legge marziale il 6 maggio e il 10 settembre 2021.

Human Rights Watch riferisce che la legge marziale è stata introdotta per porre rapidamente fine all'insicurezza che sta uccidendo quotidianamente i cittadini. Secondo le sue disposizioni, le autorità militari possono perquisire le case delle persone giorno e notte, vietare le pubblicazioni e le riunioni ritenute contrarie all'ordine pubblico, limitare gli spostamenti delle persone e arrestare chiunque per turbare l'ordine pubblico. La fonte Actualité CD ha anche dichiarato che, all'introduzione della legge, ci sono state rassicurazioni iniziali sulla protezione e il rispetto dei diritti umani internazionali e del diritto umanitario. Ciononostante, le incessanti uccisioni di civili hanno evidenziato l'insicurezza in corso nella regione e l'inadeguatezza della risposta militare. Una dimostrazione di ciò è stato il massacro del 2 agosto. Come descritto da Human Rights Watch, le Forze Democratiche Alleate (ADF), un gruppo armato islamista guidato da ugandesi, avrebbero ucciso almeno 16 civili, tra cui 2 donne, nel villaggio di Idohu della provincia di Ituri. Una dozzina di soldati dell'esercito congolese erano nel villaggio e altri erano di stanza in un campo militare nelle vicinanze, ma non hanno fatto nulla per impedire l'attacco. 

I dati raccolti dal Kivu Security Tracker, un progetto congiunto di Human Rights Watch e del Congo Research Group, mostrano che, a partire dalla dichiarazione della legge marziale, non è stata registrata alcuna indicazione che le forze congolesi abbiano aumentato le operazioni militari per migliorare la protezione dei civili nelle aree più a rischio. Human Rights Watch chiede alle autorità di prendere tutte le misure possibili per proteggere i civili e di controllare attentamente e rafforzare le unità dell'esercito congolese impiegate nelle operazioni per applicare efficacemente la legge marziale. 

 

 

Fonti

https://www.hrw.org/news/2021/09/15/dr-congo-massacres-persist-despite-martial-law 

https://www.hrw.org/news/2021/05/07/martial-law-eastern-congo-no-pretext-abuse 

https://actualite.cd/2021/05/05/etat-de-siege-en-ituri-et-au-nord-kivu-nous-avons-lobligation-de-respecter-le-droit-de 

 

Autore: Jasmina Saric; Editor: Gianpaolo Mascaro

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