Giustizia mancata per le donne sopravvissute alla violenza in Afghanistan

Una donna afghana mostra a un avvocato le sue cicatrici, Pul-i-Kumri, Afghanistan Una donna afghana mostra a un avvocato le sue cicatrici, Pul-i-Kumri, Afghanistan Lynsey Addario / The New York Times

07 dicembre 2020

Secondo UNAMA, il sistema giudiziario in Afghanistan "ri-vittimizza i sopravvissuti invece di agire in loro favore"

Il 7 dicembre 2020, la Missione di assistenza delle Nazioni Unite in Afghanistan (UNAMA) ha pubblicato un rapporto che analizza le risposte e i risarcimenti forniti dal sistema giudiziario nazionale alle vittime in casi di violenza contro donne e ragazze segnalati tra settembre 2018 e febbraio 2020.

Il rapporto ha rilevato che solo la metà dei crimini segnalati ha raggiunto un tribunale di primo grado. Inoltre, in tutti i casi documentati, solo il 40% degli autori è stato condannato. Secondo Deborah Lyons, Rappresentante speciale del Segretario generale per l'Afghanistan, "l'impunità continua a essere troppo diffusa", ragion per cui una donna su cinque - nei casi documentati da UNAMA – ha scelto di non perseguire il proprio caso attraverso i canali giudiziari. Molte donne, riporta UNAMA, ricorrono all'auto-immolazione o al suicidio.

Il rapporto solleva preoccupazioni circa la problematica gestione dei casi di stupro da parte del sistema giudiziario. Molti dei casi di stupro denunciati, ad esempio, sono stati classificati e giudicati come relazioni consensuali extraconiugali, un crimine ai sensi del codice penale: una tendenza che senza dubbio scoraggia le donne dal denunciare le violenze subite. L'indagine ha inoltre riscontrato bassi tassi di condanna per i cosiddetti "delitti d'onore" e la costante detenzione di donne colpevoli di "fuga". Per i casi di matrimonio infantile, UNAMA ha riscontrato che la stragrande maggioranza dei casi è organizzata o condonata dalle famiglie delle bambine. Di conseguenza, la possibilità di rivolgersi autonomamente al sistema giudiziario è totalmente irrealistica per le giovani vittime. Dati i gravi danni fisici e psicologici legati al matrimonio infantile, UNAMA ha sottolineato che questo crimine dovrebbe essere perseguito d'ufficio.

In ultimo, UNAMA ha chiesto che la legge sull'eliminazione della violenza contro le donne (nota con l'acronimo inglese EVAW) venga modificata con l’obiettivo di rafforzare le risposte istituzionali a tale tipologia di crimini e ampliare i poteri delle autorità giudiziarie nel perseguirli.  

 

Per saperne di più:

https://unama.unmissions.org/un-calls-improved-access-justice-crimes-violence-against-women-and-girls

https://reliefweb.int/sites/reliefweb.int/files/resources/in_search_of_justice_for_crimes_of_violence_against_women_and_girls.pdf

 

Autore: Catherine Gregoire; Editor: Ester Zangrandi

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