Una panoramica sulla crisi umanitaria in Ucraina

Mappa dell’Ucraina. Ad Est le regioni di Donetsk e Luhasnk Mappa dell’Ucraina. Ad Est le regioni di Donetsk e Luhasnk © Photo by rusak on iStock

Questa è una breve presentazione del rapporto "Humanitarian Needs Overview Ukraine 2021" dell'Ufficio per gli affari umanitari 

L'Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (OCHA) è una sezione del segretariato delle Nazioni Unite dedicata al coordinamento dell'azione umanitaria per garantire una risposta coerente alle crisi, mobilitando soccorso e risorse e operando per rimuovere gli ostacoli che impediscono l'assistenza umanitaria. Il rapporto mira a fornire una panoramica generale della crisi in Ucraina, concentrandosi sui bisogni umanitari più urgenti dei residenti delle regioni separatiste in conflitto di Luhansk e Donetsk, che costituiscono la regione del Donbass, situata al confine orientale dell'Ucraina.

A partire da luglio 2020, secondo l'OCHA, gli scontri hanno causato la morte di 3.367 persone e più di 7.000 feriti. Dopo cinque anni di conflitto, nel luglio 2020, è stato concordato un cessate il fuoco che ha favorito una riduzione delle ostilità e delle vittime. Tuttavia, la popolazione residente nelle zone interessate dal conflitto continua ad essere vittima di una grave crisi umanitaria a causa della persistenza della violenza, della presenza di mine e di residuati bellici esplosivi (ERW), e degli effetti devastanti della pandemia di COVID-19. Come riferisce l'OCHA, le persone che attualmente necessitano di aiuti umanitari sono 3,4 milioni, di cui 1,5 risiedono nelle zone controllate dal governo (GCA), 1,7 nelle zone non controllate dal governo (NGCA) e 340.000 sono sfollati interni.  La pandemia ha aggravato la già precaria situazione a causa della chiusura dei punti di passaggio lungo la linea di contatto tra le GCA e le NGCA. Queste misure hanno danneggiato soprattutto i residenti della NGCA, i quali sono rimasti isolati e senza assistenza sociale, accesso alle pensioni, o possibilità di mantenere legami familiari. La pandemia ha anche ostacolato l'accesso agli aiuti umanitari che, tra marzo e ottobre 2020, sono diminuiti del 14 percento rispetto all'anno precedente. Il cessate il fuoco ha portato ad un miglioramento della sicurezza rispetto al 2019, poiché il numero di vittime civili è diminuito del 20 percento entro novembre 2020. Tuttavia, le mine e gli ERW continuano ad uccidere e mutilare i civili, ostacolandone la libertà di movimento. Nel 2019, l'Ucraina si è classificata terza nel mondo per le vittime complessive causate da mine ed ERW, e nel 2020 il numero di vittime causate da questi dispositivi è aumentato dell'8,6 percento rispetto all'anno precedente. Nonostante il miglioramento generale della situazione securitaria, nel 2020 sono continuati gli attacchi indiscriminati alle infrastrutture civili. Secondo l'Education Cluster,  un forum formale di cooperazione tra organizzazioni non governative, agenzie delle Nazioni Unite e altri attori umanitari volto a garantire l'accesso all'istruzione durante le crisi umanitarie, tra gennaio e maggio 2020 nove scuole sono state colpite o danneggiate dai bombardamenti, mentre tra gennaio e settembre sono stati segnalati otto incidenti alle infrastrutture elettriche e 16 strutture idriche e sanitarie sono state prese di mira.

Dei 3,4 milioni di persone che necessitano di aiuti umanitari, le donne rappresentano il 55 percento del numero totale, con un incremento della percentuale a 61 percento negli insediamenti isolati. Nelle NGCA, il 56 percento delle famiglie dipende dalle pensioni come fonte di reddito, ma la guerra e la pandemia hanno impedito a molti di accedere alla pensione o di prelevare denaro, costringendo le persone a esaurire i risparmi, richiedere prestiti o ricorrere a mezzi non legali per usufruire delle pensioni. Anche le persone con disabilità sono state fortemente danneggiate dalla pandemia, che ha ulteriormente ostacolato l’accesso all'assistenza sanitaria, al cibo, all'occupazione, all'istruzione e ai servizi sociali. Infine, i bambini rappresentano un’importante categoria a rischio a causa della pandemia, della militarizzazione dell'istruzione e degli attacchi alle strutture didattiche che hanno compromesso lo sviluppo educativo di 660.000 bambini e bambine, come riportato dall’ Education Cluster Estimates. Gli attacchi all'istruzione e la mancanza di una soluzione politica al conflitto sollevano preoccupazioni per la gioventù ucraina, considerata una "generazione perduta", nata e cresciuta in guerra, percependo la violenza come normalità.

Gli standard di vita dei residenti delle zone colpite dal conflitto sono notevolmente diminuiti a causa della mancanza di servizi essenziali. Pertanto, il rapporto analizza il disagio vissuto dai civili nei settori dell'istruzione, della sicurezza alimentare e dei mezzi di sussistenza, della salute, dell'alloggio, dell'accesso ai beni non alimentari, della protezione, dell'accesso all'acqua, ai servizi igienici e all'igiene e sollecita le autorità competenti ad intervenire per attenuare i danni causati dal conflitto e dalla pandemia sulla salute e sul benessere della popolazione.

Per saperne di più:

https://reliefweb.int/sites/reliefweb.int/files/resources/hno_2021-eng_-_2021-02-09.pdf

 

Carla Leonetti; Editor: Francesca Mencuccini

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