L’accordo di pace che Armenia e Azerbaijan hanno firmato il 9 novembre 2020 ha posto fine a sei settimane di combattimenti nella regione contesa del Nagorno-Karabakh. In base all’accordo, l’Armenia doveva ritirarsi dalle aree sotto il suo controllo prima del 15 novembre. Il distretto di Kalbajar rientra tra i territori dell’Azerbaijan che per decenni, assieme al Nagorno-Karabakh, sono stati sotto il controllo armeno.
In seguito ad una richiesta formale da parte dell’Armenia e alla mediazione del Presidente russo Vladimir Putin, il Presidente dell’Azerbaijan Ilham Aliyev ha accettato di prolungare per ragioni umanitarie dal 15 al 25 novembre il periodo concesso all’Armenia per ritirarsi dalle zone occupate. Nel frattempo, è in corso un esodo di massa degli armeni residenti nella regione.
I residenti di etnia armena si stanno dirigendo in Armenia senza un posto dove andare, abbandonando e, talvolta, dando alle fiamme le proprie abitazioni. Anche le forze armene stanno lasciando l’area, mentre un contingente russo di peacekeeping, composto da 2,000 truppe con un mandato rinnovabile di cinque anni, sta raggiungendo l’area per assicurare il rispetto dell’accordo di pace. Un esodo simile si verificò nel 1994, quando l’Armenia vinse la prima guerra del Nagorno-Karabakh e occupò queste stesse aree, costringendo i residenti azeri ad abbandonarle.
Per saperne di più:
https://www.aljazeera.com/news/2020/11/15/armenia-cedes-disputed-land-to-azerbaijan-after-peace-deal
Autore: Margherita Curti; Editor: Matteo Consiglio
