58 civili morti a seguito di un bombardamento chimico

Un uomo porta il corpo di un bimbo deceduto a causa di un attacco chimico in Siria Un uomo porta il corpo di un bimbo deceduto a causa di un attacco chimico in Siria Ammar Abdullah/Reuters

18 Aprile 2017
Il 4 Aprile, un bombardamento chimico su una zona residenziale siriana uccide 58 persone.

Il 4 aprile  mattina, durante un raid aereo nel nord della Siria sono state lanciate su un’area residenziale bombe contenenti gas tossici che hanno causato la morte di 58 persone tra cui 11 bambini. Oltre alle 58 vittime morte di soffocamento, un alto numero di persone colpite da sintomi di attacco chimico, difficoltà respiratorie, svenimento e schiuma alla bocca, sono state trasportate in un ospedale vicino, bombardato poche ore dopo. A causa dei ripetuti bombardamenti di strutture mediche in Siria, gli ospedali non hanno l’ossigeno necessario per tenere in vita i sopravvissuti a bombardamenti chimici e per somministrare trattamenti salvavita.

Il governo russo e il governo siriano negano il loro coinvolgimento negli attacchi. Il Ministro della Difesa russo ha dichiarato che le sostanze chimiche non erano contenute nelle bombe ma in un deposito in mano ai terroristi colpito durante il bombardamento. Mentre testimoni civili hanno identificato aerei da guerra del governo siriano durante l’attacco, il governo siriano nega di avere responsabilità.

Questo è il quarto attacco chimico in Siria dal 2013, anno in cui dopo un attacco chimico perpetrato dal governo siriano, il Presidente Bashar Al-Assad firmò un accordo in cui si impegnava ad eliminare armi chimiche. Da allora, il governo di Assad ha violato il trattato almeno quattro volte, rendendosi responsabile della morte di centinaia di civili. Questo ultimo attacco dimostra il fallimento della comunità internazionale nella protezione di civili siriani. Gli attacchi chimici sono condannati dal diritto internazionale e la comunità internazionale è adesso chiamata ad aprire un’indagine per prevenire futuri crimini.  


Per saperne di più, leggere:

https://www.hrw.org/
http://www.msf.org/news
http://www.insightonconflict.org/
http://www.bbc.com/ 
http://www.reuters.com/

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