Emergenza umanitaria nella Repubblica Centrafricana (RCA)

La foto ritrae le condizioni igieniche a cui sono sottoposti dei bambini che mangiano e si lavano le mani La foto ritrae le condizioni igieniche a cui sono sottoposti dei bambini che mangiano e si lavano le mani Royalpixelz via Pixabay

Nella Repubblica Centrafricana la sopravvivenza e dignità di 3 milioni di persone sono a rischio

Durante una conferenza stampa a Ginevra, Mohamed Ag Ayoya, coordinatore umanitario delle Nazioni Unite nella Repubblica Centrafricana, ha affermato che le priorità delle Nazioni Unite in seno all’attuale crisi umanitaria nel paese rimangono l’assistenza alle fasce più vulnerabili e il sostegno alle vittime delle conseguenze del conflitto in Sudan.

I “trigger” della crisi sono i ripetuti scontri militari tra vari gruppi armati, le inondazioni distruttive e la mancanza di investimenti adeguati e infrastrutture di base. Più di 6.000 abitazioni sono state distrutte e più di 100.000 persone sono state sradicate dalle proprie case e costrette a cercare rifugio, a volte anche oltre confine. Inoltre, l’indisponibilità dei servizi di base aggrava le condizioni di vita ed erode la resilienza della popolazione. La diretta conseguenza è un costo umano devastante, poiché tre cittadini su cinque non hanno accesso all'acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari, solo il 55% dei bambini completa la scuola elementare e in soli tre mesi sono stati segnalati 5.000 casi di violenza su donne e ragazze.    

Al già grave impatto combinato della pandemia di COVID-19 e dell’invasione russa dell’Ucraina, si sono recentemente aggiunte le terribili conseguenze del conflitto nel vicino Sudan, che non hanno fatto altro che peggiorare la crisi umanitaria e la situazione per quelle famiglie che trovavano già difficile soddisfare i loro bisogni primari. Infatti, le risorse limitate del paese ricevono ulteriori pressioni dovute all’arrivo di quasi 14.000 richiedenti asilo sudanesi e all’interruzione degli scambi commerciali attraverso il confine.

Per di più, sia a causa di impedimenti climatici, come le strade inaccessibili durante la stagione delle piogge, sia di episodi di violenza contro gli operatori umanitari, è diventato estremamente difficile riuscire a fornire aiuti nella Repubblica centrafricana. Nonostante ciò, Mohamed Ag Ayoya ha rassicurato la comunità internazionale chiarendo che i partner umanitari sono sempre pronti a mobilitarsi di fronte alle emergenze e a trovare modi per raggiungere la popolazione in difficoltà. 

 

Per saperne di più:

https://news.un.org/en/story/2023/06/1137367

https://news.un.org/en/story/2023/06/1137347 

https://news.un.org/en/story/2021/07/1095402

 

di Chiara Cacciatore

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