Sud Sudan: il conflitto mette in ginocchio il sistema sanitario

CICR incontra i volontari della Croce Rossa Sudanese CICR incontra i volontari della Croce Rossa Sudanese ICRC

La nuova escalation di violenze in Sud Sudan ha messo a dura prova la capacità di medici e volontari di soccorrere adeguatamente i feriti.

Sebbene l’accordo di pace sia ancora in vigore, il conflitto continua a imperversare, in particolare nelle aree di Jonglei, Juba e nella Greater Pibor Administrative Area. Negli ultimi mesi, infatti, gli ospedali del paese hanno accolto un flusso significativo di pazienti feriti negli scontri, facendo però fatica ad accoglierli e curarli tutti. Di conseguenza, il Comitato Internazionale della Croce Rossa, in stretta collaborazione con la Croce Rossa Sudanese, ha intensificato le proprie attività e la propria risposta umanitaria, affiancandosi e sostenendo gli ospedali locali.

In seguito all’ultima escalation di violenze, il CICR ha soccorso 120 persone, tra cui 41 feriti da armi da fuoco che sono stati prontamente trasferiti in aereo in luoghi più attrezzati.  Per fronteggiare la crisi durante lo scorso anno, inoltre, il CICR ha costruito una nuova sala operatoria nell’ospedale di Juba. Nonostante gli sforzi sia del Comitato Internazionale della Croce Rossa sia della Croce Rossa Sudanese che degli ospedali locali la situazione continua a essere drammatica e le violenze che ogni giorno si susseguono in molte aree del paese provocando morti, feriti e decine di migliaia di sfollati.

Infatti, Pierre Dorbes, il capo della delegazione del CICR in Sud Sudan ha dichiarato che “l’impatto del conflitto armato e delle violenze in Sud Sudan è devastante”. I civili, infatti, non solo sono continuamente esposti al rischio di essere feriti o uccisi, ma sperimentano sulla propria pelle tutte le conseguenze della presenza del conflitto, come la mancanza di cibo e di beni essenziali. Per questo, ha aggiunto Pierre Dorbes, “chiediamo a tutti gli attori armati di rispettarli e proteggerli; di rispettare le regole basilari del diritto umanitario e dei principi dell’umanità”.

 

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di Amalia Ranieri

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