Martin Schüepp e Sarah Epprecht, direttori di dipartimento del Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR), hanno riportato notizie allarmanti circa la condizione dei civili in Mali. Dopo la loro visita al paese nel mese di settembre 2022, Schüepp ha infatti sottolineato come “il numero di persone sfollate o colpite in altro modo dal conflitto in corso sta crescendo”.
A partire dal 2012 il Mali sta attraversando una crisi senza precedenti: centinaia di civili sono stati uccisi da gruppi jihadisti, milizie etniche e forze di sicurezza governative, mentre almeno 320.000 persone sono state costrette a lasciare la propria abitazione a causa non solo del conflitto, ma anche del progressivo deterioramento delle condizioni climatiche. Come spiega Epprecht, “la combinazione di violenza, sfollamenti e cambiamento climatico ha avuto un forte impatto sulla vita delle persone”.
Come spiegato accuratamente dal CICR, negli ultimi anni il Sahel ha assistito a un aumento delle temperature, una crescente imprevedibilità della stagione delle piogge, e frequenti periodi di siccità o inondazioni. Tutti questi fattori hanno portato ad un’acuta insicurezza alimentare, carenza idrica, migrazioni di massa, e in ultima analisi a un aumento delle tensioni tra le comunità locali, occasionalmente sfociato in vera e propria violenza.
Il CICR, insieme ad alcuni volontari della Croce Rossa del Mali, sta lavorando incessantemente affinché i bisogni primari della popolazione civile possano essere soddisfatti, non solo fornendo primo soccorso, ma anche ricostruendo i loro mezzi di sostentamento. Inoltre, buona parte del lavoro del CICR consiste nel facilitare l’accesso all’acqua potabile della popolazione.
Per saperne più, leggi:
- "For those affected by the conflict in Mali, everything has become a battle" | ICRC
- Mali: Climate change in a conflict zone | ICRC
- Mali: Staying Engaged Despite Souring Relations | Crisis Group
- Mali: New Wave of Executions of Civilians | Human Rights Watch
di Laura Maschio