Mali, il futuro percorso da seguire

Una bambina maliana su una bicicletta Una bambina maliana su una bicicletta photo by Jordan McGee on Unsplash

 

03 Luglio 2021

Dare nuova vita all’Accordo di Pace è fondamentale per fermare gli abusi dei diritti umani e portare nuovamente la pace in Mali. 

L’Accordo di Pace del 2015 ha messo fine alla guerra civile cominciata nel Gennaio 2012, ma non è stato in grado di portare stabilità e pace al Mali. I gruppi armati e le forze governative stanno commettendo numerose violazioni dei diritti umani. 

Il 29 Giugno 2021, il commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite Michelle Bachelet ha riportato l’attenzione sulla crescente impunità per tali violazioni in Mali. Secondo i dati forniti dalla missione ONU in Mali, MINUSMA, recentemente, il numero di attacchi, uccisioni, e rapimenti è allarmantemente cresciuto, se confrontato con dati precedenti. Nonostante entrambi i gruppi di genere e tutti i gruppi di età sono stati affetti dagli attacchi, la maggior parte delle vittime sono uomini. Nella prima metà del 2021, vi è stato un incremento del 40 per cento in abusi di diritti umani, in confronto al periodo da Agosto a Dicembre 2020. Gruppi armati come Jama’at Nusrat al-Islam wal Muslimin (JNIM) e lo Stato Islamico nel Grande Sahara (ISGS) e gli attori statali sono responsabili per questi attacchi. 

Il Mali ha affrontato due colpi di Stato negli scorsi nove mesi. A causa del tumulto politico in corso nella capitale e di un accordo di pace in stallo, i vari attori armati sono in grado di lanciare attacchi con impunità. Simile è la situazione riguardante lo sforzo anti-jihadista Francese, Operation Barkhane, che è in corso dal 2013. 

Il 2 Gennaio 2021, aerei da caccia Francesi Mirage hanno bombardato una cerimonia nuziale nel villaggio di Bounti. L’operazione MINUSMA ha condotto indagini su questo attacco e ha riportato la morte di 22 persone. Il report ha trovato che “il gruppo affetto dal bombardamento era composto per la grande maggioranza da civili, che sono persone protette dagli attacchi sotto l’egida del diritto internazionale umanitario”. Tuttavia, i Francesi sostengono la loro posizione per cui quelli uccisi erano jihadisti armati. Essi affermano di avere un consistente processo di ingaggio, coerente con il diritto internazionale. MINUSMA  ha richiesto un’inchiesta indipendente sul tema, ma né il governo Francese né quello Maliano hanno adottato alcuna azione in merito. 

Il Paese deve rinforzare l’accordo di pace firmato nel Giugno 2015. Tutti gli attori nazionali e internazionali hanno un ruolo da giocare in un’implementazione di successo dell’accordo di pace. Lo scopo primario di questo accordo era di creare un esercito nazionale unito e decentralizzare il potere. 

In primo luogo, il Mali deve effettuare una pianificazione per un esercito decentralizzato in cooperazione con consulenti militari senior e altri attori rilevanti. Questo sforzo diplomatico deve essere lanciato con la massima priorità per prevenire la formazione di altri gruppi armati nel nome della protezione delle comunità. 

In secondo luogo, le nazioni vicine devono guidare gli sforzi per superare le barriere all’accordo di pace. L’instabilità del Mali, infatti, li renderà solo più vulnerabili. Similmente, i firmatari dell’accordo dovrebbero spiegare ai cittadini i benefici dell’accordo di pace. Ciò è vitale a fronte di tutta la disinformazione diffusa su di esso. Infine, è necessario che la comunità internazionale ristabilisca il suo ruolo come partner di supporto, a fronte del fallimento del Mali nel tenere fede da solo alle sue responsabilità. 

 

Per saperne di più, leggi: 

https://news.un.org/en/story/2021/06/1094982

https://www.aljazeera.com/opinions/2021/6/25/its-time-for-a-reality-check-in-mali

https://www.thenewhumanitarian.org/investigations/2021/6/16/uncovering-the-civilian-toll-of-france-anti-jihadist-war-in-Mali

 

Autore: Pasquale Candela; Editor: Shrabya Ghimire

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