Più di 200.000 rifugiati sono arrivati nel Paese dalla vicina Repubblica Centrafricana, mentre l’insorgenza di Boko Haram ha sparso il terrore nella regione settentrionale del Paese. Ancor più, grandi tensioni etno-politiche sono sorte tra i gruppi etnici Bulus e Beti, a cui il Presidente Paul Biya e il suo principale oppositore, Maurice Kamato, appartengono rispettivamente.
La più grave di tutte queste crisi, tuttavia, è la situazione che sta vivendo la regione anglofona del Paese. Il conflitto è cominciato nel 2016, quando insegnanti e avvocati di madrelingua inglese hanno organizzato dei boicottaggi nazionali delle scuole contro l’insegnamento scolastico sempre più orientato al francese nelle istituzioni educative da parte del governo francofono. Le forze di sicurezza nazionali hanno risposto con una brutale repressione, portando così alla formazione di diversi gruppi separatisti. Ora, questi gruppi stanno chiedendo la totale indipendenza delle regioni del Nord Ovest e del Sudovest dal resto del Paese, e chiamano questa entità Ambazonia. Questo ha portato a frequenti e violenti scontri tra l’esercito camerunense e i gruppi separatisti, assieme a diffusi rapimenti, torture, e massacri, sia da parte dei militari che delle forze ribelli.
Più recentemente, diversi gruppi di pace, per lo più composti da donne dei villaggi, hanno cercato di attuare una mediazione tra il governo e i separatisti per attenuare il conflitto. Molte volte, tali gruppi sono effettivamente riusciti a far desistere i soldati ribelli (chiamati “Amba boys” o più semplicemente “the boys”) dal combattere e commettere crimini.
Fonti:
Author: Pasquale Candela; Editor: Shrabya Ghimire