Attacchi su Gaza, la testimonianza di Hala Shehada

Bambini palestinesi protestano contro gli attacchi su Gaza Bambini palestinesi protestano contro gli attacchi su Gaza Photo by rrodrickbeiler on iStock

01 giugno 2021

Hala Shehada rivive il trauma del 2014 in seguito all’ultimo attentato su Gaza

Il 30 maggio scorso, Hala Shehada, donna di 28 anni residente a Beit Hanoun, ha riportato ad al Jazeera la sua esperienza in seguito al bombardamento su Gaza. La donna ha dichiarato di aver rivissuto il trauma dell’attacco del 2014 sulla zona, che oltre a causare la morte di 2.200 persone, tra cui 500 minori, ha provocato la morte del marito. Questa volta però ha dovuto occuparsi anche della figlia Toleen, nata cinque mesi dopo la morte del padre. Il compito più arduo per Shehada è stato il tentativo di calmare la bambina terrorizzata dagli attacchi.

Sono proprio i giovani le vittime principali del recente attacco israeliano presso l’enclave costiera assediata. Le operazioni militari israeliane hanno provocato la morte di 253 palestinesi, di cui 66 bambini, e hanno lasciato più di 1900 persone ferite, secondo Al Jazeera. Inoltre, i razzi lanciati da Hamas sono caduti anche all'interno dei confini di Gaza, causando ulteriori perdite e distruzione di proprietà civili. I palestinesi sopravvissuti hanno trovato riparo nelle scuole gestite dalle Nazioni Unite (ONU). I bambini hanno un impellente bisogno di assistenza psicologica, purtroppo però, come ha dichiarato Shehada, la maggior parte delle persone deve affrontare il trauma in autonomia a causa della mancanza di adeguati servizi di salute mentale nell’area. Nel corso degli anni migliaia di minori sono stati traumatizzati dalle sirene dei raid aerei, dalle esplosioni e dalle evacuazioni verso rifugi anti-bombe. Le conseguenze psicologiche di questa situazione sono allarmanti. Uno studio effettuato dall’Agenzia ONU per l’Infanzia (UNICEF) a Gaza ha registrato che l’82% dei bambini vive nel timore di morte imminente; il 91% ha problemi del sonno; il 94% dorme con i genitori; l’85% ha riferito perdita di appetito; l’82% ha problemi di rabbia; il 38% soffre di sensi di colpa; il 47% è onicofagico.

Molte sono le famiglie di Gaza che hanno chiesto aiuto al Palestine Trauma Centre UK al fine di ottenere sostegno per la salute mentale dei loro figli. Ghada Redwan, una psicoterapeuta del Centro, fornisce a bambini e genitori gli strumenti necessari ad affrontare  il trauma in corso. Nello specifico, insegna tutte quelle tecniche utilizzate dagli esperti per curare traumi e disturbi post-traumatici da stress. Se da una parte il bisogno di supportare psicologicamente le persone non è nuovo, dall’altra la quantità di persone che necessitano questo tipo di aiuto non è mai stata vista prima. Per questo Hozayfa Yazji, responsabile dell'area di Gaza presso il Norwegian Refugee Council (NRC), si sta impegnando nel tentativo di aumentare i programmi di supporto con diverse organizzazioni governative e internazionali.

 

Fonti:

‘Wake up screaming’: Gaza’s children traumatised by Israeli war | Gaza News | Al Jazeera

‘Bearing the brunt’: the suffering of children in the Gaza-Israel conflict – photo essay | Gaza | The Guardian

 

Author: Sara Taherzadeh – Editor: Maxime Grenier

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