Una testimonianza di Falmata, una donna della città di Dikwa, nello stato nigeriano di Borno, racconta le terribili conseguenze per i civili della distruzione di infrastrutture sanitarie essenziali a causa del conflitto armato nel paese. A Dikwa, focolai di violenza hanno portato la famiglia di Falmata a fuggire intorno al 2014. Quando sono tornati a casa, sia l’ambulatorio locale che l'ospedale erano distrutti e lo sono tutt’ora; oggi, più di 100.000 persone si trovano nella città e sono minacciate dalla mancanza di acqua, strutture sanitarie di base, malnutrizione e dall'onnipresente colera. Anche con l'attuale presenza di medici e infermieri, non è possibile fornire assistenza ai casi gravi a causa della mancanza di attrezzature adeguate, e le scorte militari obbligatorie non fanno che esacerbare la situazione.
Questi attacchi alle infrastrutture chiave, insieme allo spostamento e alla concentrazione di grandi gruppi di persone in campi sovraffollati, hanno portato a terribili conseguenze umanitarie e sanitarie. Tuttavia, questo fenomeno non è limitato a Dikwa: al contrario, è diventato comune nelle zone di conflitto in Nigeria, Siria, Yemen, Libia e altrove. È chiaro che l'assenza di strutture essenziali ha un impatto considerevole sulle popolazioni locali e sfollate e che gli atti commessi nel corso dei conflitti armati, che portano a tali privazioni e all'aumento della dipendenza dagli aiuti umanitari, costituiscono gravi violazioni dei diritti umani.
Come riferisce Falmata, ostetrica, la pandemia di COVID-19 in corso comporta pericoli ancora maggiori e anche se lei incoraggia il rispetto delle misure per combatterla, molte persone non seguono il suo consiglio e quello dei suoi colleghi; secondo lei, il virus è solo uno dei tanti problemi che lei e gli altri nigeriani stanno affrontando come società. In effetti, le preoccupazioni che devono affrontare i civili come Falmata sono molteplici: a causa di queste, sia la loro salute che i diritti umani fondamentali sono messi in serio pericolo, e non sembra esserci una soluzione in vista.
Per saperne di più:
https://www.icrc.org/en/document/nigeria-slow-violence-health-care
https://www.msf.org/nigeria-borno-state-%E2%80%9Cthere-are-dramatic-gaps-healthcare%E2%80%9D
Autore: Chara Papastefanaki; Traduzione: Diletta Carlotta Dolfin