L’inasprimento del conflitto, a partire dal 3 aprile 2021, in aggiunta alle centinaia di morti e feriti tra i civili, ha costretto alla fuga migliaia di persone, in particolare donne, bambini e anziani, verso i territori del vicino Ciad. Secondo quanto riportato da Babar Baloch, portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), si stima siano 1.860 i rifugiati ad aver raggiunto i territori del Ciad nell’ultima settimana.
La regione del Darfur, situata nella parte occidentale del Sudan, è stata per diversi anni teatro di una guerra civile che ha provocato circa 300.000 morti e 2,5 milioni di sfollati, secondo quanto riportato dai dati ONU. Tuttavia, le violenze non sono mai terminate, infatti uno degli ultimi episodi è scoppiato tra le tribù Massalit e le tribù arabe nella città di El Geneina, a 20 chilometri dal confine con lo stato del Ciad. Per questa ragione migliaia di civili sono fuggiti al di là del confine sudanese e hanno trovato rifugio nella provincia di Ouaddaï. L’UNHCR ha denunciato le terribili condizioni in cui le persone sfollate nel Ciad sono costrette a vivere, in rifugi di fortuna o all’aperto, con scarse protezioni per le intemperie e privi di qualsiasi tipo di assistenza primaria.
L’UNHCR ha richiesto che la sicurezza nel Paese venga ripristinata al più presto, in previsione di un aumento dei flussi di sfollati verso le regioni del Ciad. L'ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR) ha, inoltre, esortato le autorità sudanesi ad adottare misure concrete per proteggere i civili senza discriminazioni e per affrontare le cause del conflitto alla radice.
Per saperne di più:
https://www.aljazeera.com/news/2021/4/13/more-than-1800-flee-darfur-violence
https://news.un.org/en/story/2021/04/1089382
Author: Francesca Mencuccini; Editor: Carla Leonetti
