L’intensificarsi della violenza a Maguindanao provoca la fuga dei civili

Un gruppo di bambini nelle strade delle Filippine Un gruppo di bambini nelle strade delle Filippine Photo by Rainier Ridao on Unsplash

12 aprile 2021

Dal 18 marzo 2021 più di 66,000 civili hanno abbandonato le loro case nella provincia meridionale di Maguindanao

Nelle ultime settimane il conflitto tra le Forze Armate delle Filippine (AFP) e i Combattenti per la Libertà del Bangsamoro Islamico si è intensificato. A causa di ciò, circa 66,000 persone sono scappate dalla provincia di Maguindanao, nel sud delle Filippine. In particolare, il 18 Marzo 2021 le parti si sono affrontate vicino al mercato del villaggio di Datu Saudi Ampatuan e gli scontri si sono subito propagati nei centri abitati vicini, obbligando 27,500 bambini a scappare e rifugiarsi in zone sicure. Secondo le organizzazioni umanitarie attive nella regione, la situazione è molto preoccupante. Infatti, nonostante 55 centri di evacuazione siano stati allestiti per rispondere ai bisogni primari degli sfollati, le necessità basiche in termini di alimenti, rifugio, acqua, igiene e protezione non possono essere soddisfatte.

L’efficienza della risposta umanitaria risente della volatilità della situazione, che rende difficile la registrazione degli sfollati interni (IDPs) e l’identificazione delle carenze dell’assistenza umanitaria. Inoltre, l'insicurezza nella zona causa molte difficoltà al personale umanitario e la chiusura delle strade principali limita la libertà di movimenti delle persone sfollate. Save the Children Filippine ha chiesto a gran voce una risposta coordinata e uniforme per assicurare la protezione dei bambini e le famiglie colpite dal conflitto armato, considerando che è molto probabile che gli scontri si prolunghino e i bisogni umanitaria aumentino con il tempo. Attraverso le parole del suo Direttore Generale nelle Filippine, il Sr. Alberto T. Muyot, l’organizzazione ha manifestato la sua grande preoccupazione per la situazione dei bambini a Maguindanao che “devono vivere nella paura lontano da casa in una situazione già complicata a causa del COVID-19”.

Un altro motivo di preoccupazione riguarda lo stress psicologico che i bambini soffrono viste l’incertezza della loro condizione, la mancanza di privacy nei centri di evacuazione e in particolare nei bagni, e la situazione complessa nella quale sono costretti a vivere. Il Sr. Muyot ha esortato le organizzazioni umanitarie a “assicurare che ragazzi e ragazze possano beneficiare di programmi di appoggio psicologico e che i rifugi provvisori siano dotati di strutture sanitarie che rispettino le esigenze di genere per evitare casi di violenza contro le donne”. Per raggiungere questi obiettivi, gli attori umanitari attivi nella regione stanno collaborando con le autorità locali della Regione Autonoma del Bangsamoro, il Ministero dei Servizi Sociali e lo Sviluppo e il Ministero degli Interni di Mindanao per mettere in atto una risposta coordinata e far fronte ai bisogni più urgenti dei bambini e le loro famiglie.

 

Per saperne di più:

https://www.acaps.org/country/philippines/crisis/mindanao-conflict

https://thediplomat.com/2021/04/thousands-of-families-are-being-displaced-by-violent-clashes-in-mindanao/

https://reliefweb.int/report/philippines/save-children-urges-unhampered-protection-children-maguindanao-conflict-seen

 

Autore: Michele Pitta

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