Il più grande convoglio umanitario delle Nazioni Unite della guerra civile siriana è giunto all’insediamento remoto di Rukban, al confine con la Giordania, dove ha fornito assistenza di primo soccorso a oltre 40.000 sfollati dopo che otto bambini, molti dei quali sotto l’età di un anno, sono morti a causa del freddo estremo e per l’assenza di cure mediche. La maggior parte delle persone ospitate all’interno del campo sono donne e bambini, scappati dai raid aerei guidati dagli americani e dai russi che hanno attaccato le zone assediate dallo Stato Islamico d’Iraq e al-Shams (ISIS) nella Siria centrale e settentrionale.
Il convoglio delle Nazioni Unite e della Mezzaluna Rossa Araba Siriana era formato da 133 camion che trasportavano alimenti, forniture sanitarie, materiale igienico, materiali per l’insegnamento, kit ricreativo per bambini e vaccini per 10.000 bambini sono i cinque anni. Gli aiuti umanitari forniti dal convoglio sono stati selezionati sulla base dei risultati della valutazione delle necessità effettuata durante il precedente convoglio giunto all’avamposto a novembre 2018.
Sajjad Malik, coordinatore umanitario delle Nazioni Unite, ha dichiarato: «La fornitura di assistenza coprirà i bisogni, ma è solo una misura temporanea. Vi è necessaria urgenza di una soluzione dignitosa, volontaria, sicura e a lungo termine per centinaia di migliaia di persone, molte delle quali sono state ospitate nel campo di Rukban per oltre due anni in condizioni disperate.» Le Nazioni Unite e la Mezzaluna Rossa continueranno a effettuare visite alle persone del campo per rispondere alle loro volontà e priorità. Nella dichiarazione di mercoledì, le Nazioni Unite hanno chiesto a tutte le parti un intervento urgente per le persone bisognose in Siria nel rispetto del Diritto Umanitario Internazionale.
Per saperne di più: