Lo scorso 25 febbraio, sei operatori umanitari sono stati attaccati e uccisi da un gruppo non identificato. Le vittime erano: un consulente educativo UNICEF, tre membri di Bangui Sans Frontières, un gruppo locale che collabora con UNICEF e due ufficiali del Ministero dell’Educazione della Repubblica Centrafricana. L’attacco ha avuto luogo mentre il gruppo era diretto a Markounda, vicino al confine nordorientale con il Ciad. Le vittime erano in missione per offrire formazione ad insegnanti che, a loro volta, avrebbero insegnato a bambini rifugiati nelle aree di conflitto. La missione era dunque parte dello sforzo internazionale di garantire accesso all’educazione a bambini in aree di guerra.
Non è la prima volta che operatori umanitari sono vittime di violenza nella regione. Lo scorso agosto, l’uccisione di sei volontari della Croce Rossa ha costretto diverse organizzazioni umanitarie a riconsiderare il loro intervento nella regione. In seguito all’attacco contro i volontari della Croce Rossa, Medici senza Frontiere ha riconsiderato il loro coinvolgimento nella Repubblica Centrafricana, dove numerosi attacchi rendono difficile o impediscono l’abilità delle organizzazioni di offrire supporto umanitario.
Il Consiglio Nazioni Unite ha condannato l’attacco: i gruppi responsabili di attacchi devono essere condannati, a prescindere dalle loro affiliazioni. Il Consiglio insiste sull’urgenza di creare un dialogo costruttivo tra tutti i gruppo e gli attori coinvolti.
Per saperne di più, leggi:
https://www.unicef.it/doc/8139/repubblica-centrafricana-assassinati-6-operatori-umanitari.htm