SPECIALE COVID-19: Burkina Faso, Ciad, Sudan

Medici sudanesi che indossano i dispositivi di protezione per trattare i casi sospetti di COVID-19 Medici sudanesi che indossano i dispositivi di protezione per trattare i casi sospetti di COVID-19 © MUDAWI HASSAN / MSF

In Focus by Silvia Luminati; Editor:Aleksandra Krol

1. Burkina Faso

Al momento, il Burkina Faso risulta il Paese più colpito dell'Africa occidentale dal COVID-19, con oltre 500 casi confermati. Gli esperti temono che l'epidemia possa avere effetti tragici sulla popolazione visto che il 24% dei centri sanitari è chiuso e aggravare la crisi umanitaria in corso. Ma, ad aumentare il rischio della diffusione del virus ci sono anche i movimenti su larga scala in Burkina Faso, il quale ospita circa 800 000 sfollati. Babar Baloch, portavoce dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), esprime forte preoccupazione per la situazione dei 25 000 rifugiati maliani che, essendo stati oggetto di attacchi di gruppi armati negli ultimi mesi, stanno pensando di ritornare in Mali nonostante la pandemia: "Hanno ritenuto che fosse il minore dei due mali", ha dichiarato Baloch.

Per saperne di più:

https://www.unocha.org/story/burkina-faso-ocha-continues-humanitarian-response-amid-covid-19

https://www.unhcr.org/ph/18341-covid19-burkinafaso.html

https://www.africanews.com/2020/03/27/coronavirus-burkina-faso-international-organization-for-migration-iom-calls-for-increased-support-for-displaced-amidst-deteriorating-humanitarian-crisis-emergence-of-covid-19-in-burkina-faso/

 

2. Ciad

Nonostante la pandemia, gli attacchi di Boko Haram, un’organizzazione terroristica con base nel nord-est della Nigeria, continuano nella regione del Lago Ciad e la scorsa settimana hanno forzato più di 20.000 persone a fuggire. La precarietà della sicurezza e le misure restrittive imposte dal governo per prevenire la diffusione del virus stanno avendo un grave impatto sulla popolazione sfollata che ha urgente bisogno di aiuti umanitari. Poiché le risorse sono limitate, il progredire dell’epidemia COVID-19 nel Paese rischia di aggravare la condizione dei 272 000 sfollati nella regione del Lago Ciad. Al momento, però, sono stati confermati soltanto 33 casi COVID-19 . 

Per saperne di più:

https://reliefweb.int/sites/reliefweb.int/files/resources/Chad%20emergency%20update_28March2020.pdf 

https://www.iom.int/news/chad-emergency-aid-thousands-displaced-violence-6000-migrants-stranded-amid-covid-19-crisis 

https://www.unicef.org/chad/emergencies 

 

3. Sudan

Il Movimento per la liberazione del popolo del Sudan-Nord (SPLM-N) ha aderito all'appello del Segretario Generale delle Nazioni Unite per un cessate il fuoco globale annunciando una tregua fino al 30 maggio. Secondo il presidente di SPLM-N, Abdelaziz El Hilli, questa "darà l'opportunità ai colloqui di pace in corso di concludersi positivamente". Dall'altro lato, invece, il Ministero federale della sanità ha dichiarato che l'epidemia potrebbe portare al collasso del sistema sanitario nazionale poiché sprovvisto di dispositivi medici di protezione e di personale sanitario a sufficienza per rispondere alla minaccia del virus.   Di conseguenza, l'incapacità delle infrastrutture pubbliche di curare un gran numero di pazienti rischia di lasciare indietro i più vulnerabili come i 3 milioni di rifugiati e sfollati interni. Fino ad ora  sono stati confermati 140 casi COVID-19. 

 

Per saperne di più:

https://www.africanews.com/2020/03/30/coronavirus-sudan-as-of-the-29-march-six-confirmed-cases-of-covid-19-were-reported-in-sudan/ 

https://news.un.org/en/story/2020/04/1061072 

https://www.dabangasudan.org/en/all-news/article/coronavirus-holdout-darfur-rebels-extend-ceasefire 

https://www.msf.org/msf-provides-support-hospitals-response-covid-19-sudan 

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