Speciale COVID-19: Somalia, Yemen, Siria

Disinfezione nel campo per sfollati nel villaggio di Kafr Jalis, Siria Disinfezione nel campo per sfollati nel villaggio di Kafr Jalis, Siria © Getty Images

In Focus by Silvia Luminati; Editor: Sara Gorelli

1. Somalia

Mentre l’epidemia Covid-19 sta colpendo molte nazioni nel mondo, il Segretario generale delle Nazioni Unite si è appellato a tutti gli Stati affinché potenzino gli sforzi per contenere la pandemia. James Swan, Rappresentante speciale del Segretariato dell’ONU in Somalia, ha richiamato tutti a combattere contro la diffusione del virus ponendo un’attenzione particolare “ai più vulnerabili”, come gli sfollati interni. Secondo le Nazioni Unite, 2.6 milioni di persone sono al momento sfollate in Somalia e vivono in campi sovraffollati con scarse possibilità di praticare il distanziamento sociale. Perciò Swan fa anche appello ai militanti di Al-Shabab, che controllano gran parte della Somalia centrale e meridionale, "per la cessazione degli atti di violenza e terrorismo". Le strutture sanitarie sono state gravemente danneggiate dal conflitto interno durato 30 anni. Sebbene finora siano stati confermati pochi casi di coronavirus, le autorità governative sono preoccupate che se si diffonderà il COVID-19, sarà difficile proteggere la popolazione e garantire i bisogni dei più vulnerabili.

 

Per saperne di più:

https://news.un.org/en/story/2020/03/1060722

https://www.bbc.com/news/world-africa-52103799

https://unsom.unmissions.org/statement-united-nations-system-somalia-its-support-contain-covid-19

 

2. Yemen

Dopo cinque anni di guerra, il sistema sanitario pubblico in Yemen è al collasso. Al 2 aprile, non vi sono casi confermati di coronavirus. Il paese sta ancora affrontando gli effetti della carestia e dell’epidemia di colera e ora il COVID-19 rischia di limitare ulteriormente i movimenti delle agenzie umanitarie che svolgono interventi salvavita in tutto il paese. Per questi motivi, la diffusione dell'epidemia in Yemen potrebbe avere conseguenze devastanti. L'inviato speciale per lo Yemen, reiterando l'invito del Segretario generale, esorta le parti coinvolte ad una de-escalation del conflitto e a trovare delle misure umanitarie per le migliaia di famiglie sfollate interne. Mentre i casi COVID-19 sono in aumento in tutta la regione, il Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite sta lavorando con le autorità yemenite per prepararsi al possibile scoppio dell’epidemia.

 

Per saperne di più:

https://news.un.org/en/story/2020/03/1060302

https://www.ye.undp.org/content/yemen/en/home/presscenter/speeches/2020/UNDP-Yemen-Coronavirus-Response.html

https://reliefweb.int/report/yemen/please-do-not-forget-yemen

 

3. Siria

 Il COVID-19 si è già diffuso in Siria: al 31 marzo 2020, le autorità hanno confermato 10 casi di coronavirus. Geir Pedersen, l'inviato delle Nazioni Unite, esprime preoccupazione in quanto "la Siria corre un alto rischio di non riuscire a contenere la pandemia". I movimenti su larga scala della popolazione civile dovuti al conflitto possono mettere seriamente a rischio la salute dei siriani. Dopo la richiesta di un immediato cessate il fuoco, le Nazioni Unite temono che il virus possa diffondersi rapidamente nei diversi campi sfollati, negli insediamenti informali ma anche nei luoghi di detenzione, portando così al collasso il sistema sanitario. Poiché l'Organizzazione mondiale della sanità ha stimato che solo il 64% degli ospedali pubblici funziona a pieno regime, Pedersen ha invitato tutti a "lavorare urgentemente per un obiettivo comune".

  

Per saperne di più:

https://www.middleeastmonitor.com/20200331-un-syria-coronavirus-cases-just-the-tip-of-the-iceberg/ 

https://www.bbc.com/news/world-middle-east-52100372 

https://news.un.org/en/story/2020/03/1060672 

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