Le vittime dei crimini di guerra in Kosovo: gli ostacoli ai risarcimenti

Civili kosovari fuggono dalle loro case, Kosovo Polje, giugno 1999 Civili kosovari fuggono dalle loro case, Kosovo Polje, giugno 1999 © Northfoto on Shutterstock

Il presente lavoro scritto da Catherine Gregoire mette in luce le reali conseguenze del conflitto in Kosovo

La guerra in Kosovo ha avuto conseguenze a lungo termine sui sopravvissuti. Le accuse, ancora in corso, per crimini di guerra stanno rivelando la reale portata della brutalità della guerra e della violenza superflua commessa sulla popolazione civile. Cosa significa questo per le vittime sopravvissute? Il diritto al risarcimento è un concetto fondamentale di giustizia riconosciuto sia dal diritto interno che da quello internazionale. Attraverso questo si forniscono rimedi alle vittime civili dei conflitti armati, le quali vengono risarcite dagli organi legali che indagano e perseguono i crimini di guerra. Tuttavia, le vittime civili della guerra in Kosovo stanno incontrando difficoltà nel far valere i loro diritti e le loro voci si stanno moltiplicando. Questo lavoro delinea i diritti civili riconosciuti alle vittime dei crimini di guerra commessi in Kosovo e approfondisce il diritto al risarcimento. A seguire si sono messe in evidenza le difficoltà degli organismi legali ad elargire tali riparazioni, ma anche gli ostacoli che le vittime devono affrontare per ottenere il risarcimento. Sulla base dei risultati raccolti, lo scritto si conclude con sei raccomandazioni rivolte ai governi nazionali, alle organizzazioni locali, agli organi amministrativi e, infine, ai tribunali nazionali.

 

Traduzione "Le vittime dei crimini di guerra in Kosovo: gli ostacoli ai risarcimenti": Sara Fontana

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