Il Governo Regionale del Kurdistan proibisce agli arabi di far ritorno a casa

Le forze di sicurezza del partito KDP asayish a Erbil, nel Kurdistan iracheno Le forze di sicurezza del partito KDP asayish a Erbil, nel Kurdistan iracheno Rudaw

19 luglio 2020

Il terrorismo proibisce a 1.200 famiglie arabe di tornare nei loro villaggi, Human Rights Watch informa

Essere nati in un paese non privilegiato può essere un grosso svantaggio in quanto il diritto di tornare a casa in sicurezza può essere limitato in qualsiasi momento.

Nonostante i 5 villaggi (Jidria, Mahmoudia, Qahira, Suadia e Sufiya) siano stati sequestrati allo Stato Islamico, a 1.200 famiglie arabe è ancora proibito il ritorno nei loro villaggi come informato da Belkis Wille, ricercatore senior di crisi e conflitti presso Human Rights Watch  (HRW). D'altra parte, i residenti curdi nei villaggi vicini, nel sottodistretto di Rabia, a ovest di Dohuk, possono tornare alle loro case. Le persone che vivevano nei villaggi sopra menzionati hanno affermato che i Peshmerga, forze militari della regione autonoma del Kurdistan, mantengono il controllo dell'area. Altri scontri tra Peshmerga e le forze di sicurezza irachene sono iniziati nell'ottobre 2017 a seguito della conferma di un referendum non vincolante sull'indipendenza proposto dalle forze militari del KRG. Un residente di Qahira ha dichiarato: "Siamo fuggiti tutti dal villaggio a causa dei bombardamenti in prima linea, a circa sette chilometri a sud-ovest del nostro villaggio. Siamo andati [nella] città di Rabia e abbiamo cercato di tornare a casa a novembre [2017], ma le forze di Peshmerga hanno rifiutato di farci tornare". Le leggi sulla protezione dei più deboli non sono state rispettate anche se i Principi guida delle Nazioni Unite circa lo Spostamento Interno menzionano come un diritto la protezione dall'essere spostati dalla loro casa

Dindar Zebari, coordinatore del KRG per la difesa internazionale, ha informato che i leader della comunità locale non possono tornare a causa di "gruppi armati" non nominati e celle dormienti dell'ISIS, attacchi aerei turchi, presenza del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) e restrizioni Covid-19. Ha assicurato che alcune iniziative sono state prese tra il KRG e Baghdad per consentire i ritorni. Il signor Wille ha concluso che non esiste alcuna giustificazione per cui KRG proibisca alle famiglie arabe di tornare nei loro villaggi in quanto devono avere lo stesso diritto del popolo curdo.

 

Per saperne di più:

https://www.hrw.org/news/2020/07/19/kurdistan-region-iraq-arabs-blocked-returning#

https://www.aa.com.tr/en/middle-east/iraq-s-krg-blocks-return-of-arab-families-hrw/1916285

 

Autore: Giulia Francescon; Editor: Shrabya Ghimire

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