Nei campi in isolamento, sono i rifugiati a fornire supporto per la salute mentale

Una donna rifugiata parla con la madre e la sorella nel campo di Akre, dove fornisce assistenza per la salute mentale degli ospiti Una donna rifugiata parla con la madre e la sorella nel campo di Akre, dove fornisce assistenza per la salute mentale degli ospiti UNHCR/Seivan MSalim

7 luglio 2020

I rifugiati stanno lavorando con l’unità MHPSS delle Nazioni Unite per fornire assistenza nei campi del Nord dell’Iraq, costretti all’isolamento

In una dichiarazione rilasciata a giugno, l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), Filippo Grandi, ha avvertito che "il sostegno e la conoscenza intima del disagio mentale dei rifugiati nei campi sono più che mai necessari".

Dall'inizio della pandemia di COVID-19, UNHCR ha registrato un preoccupante incremento dei problemi legati alla salute mentale tra i rifugiati e gli sfollati di Akre e in altri otto campi nella regione del Kurdistan iracheno. All'interno dei campi sono stati segnalati elevati livelli di ansia e depressione, dovuti principalmente ai timori per il virus stesso e alla perdita di reddito derivante dalle severe misure di coprifuoco.

L'unità di supporto psicologico e di salute mentale delle Nazioni Unite (MHPSS) solitamente fornisce assistenza e consulenza psichiatrica all'interno di questi campi. Tuttavia, poiché le misure di prevenzione del contagio hanno severamente limitato l’accesso di agenti esterni, gli operatori presenti nel campo, essi stessi rifugiati, tengono sessioni estemporanee di benessere mentale e di primo soccorso psicologico per coloro che ne hanno più bisogno.

La maggior parte di questi operatori sono stati precedentemente formati al supporto psicologico in un intervento proposto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 2018, intitolato Problem Management+ (PM+). Oggi, essi continuano ad offrire consulenze individuali, munendosi dei dispositivi di protezione necessari, conformemente alle indicazioni della Divisione delle Nazioni Unite per l’assistenza sanitaria e la sicurezza e salute sul lavoro (DHMOSH).

Intervistando gli operatori, UNHCR ha osservato come questa sia – a conoscenza dell’organizzazione - l’unica iniziativa locale che si occupa delle conseguenze della pandemia sulla salute mentale dei civili, invece di concentrarsi sui suoi effetti in ambito economico e di salute pubblica.

UNHCR sta inoltre lavorando in collaborazione con la stazione radio del campo di Domiz 1 per trasmettere consigli sulla salute mentale e rispondere alle chiamate degli ascoltatori con l'aiuto di uno psicologo clinico. La trasmissione raggiunge gli abitanti del campo, gli sfollati e le comunità locali che abitano nella zona. 

 

Per saperne di più:

https://www.unhcr.org/news/stories/2020/7/5f04725b4/refugees-deliver-mental-health-services-locked-camps-iraq.html

https://reliefweb.int/report/syrian-arab-republic/mental-health-and-psychosocial-response-during-covid-19-outbreak-june

https://www.un.org/sites/un2.un.org/files/coronavirus_comms_ppehcw.pdf

 

Autore: Catherine Gregoire; Editor: Sara Gorelli; Traduzione: Ester Zangrandi

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