Urge un cessate il fuoco tra Israele e Palestina a Gaza

Bandiere israeliana e palestinese dipinte su un muro rotto Bandiere israeliana e palestinese dipinte su un muro rotto © Ffikretow su iStock by Getty Images

Questo articolo è una breve presentazione del comunicato stampa del Consiglio di Sicurezza dell’ONU sullo spargimento di sangue tra Israele e Palestina

I Ministri degli Esteri del Consiglio di Sicurezza dell’ONU hanno richiesto un immediato cessate il fuoco a Gaza, poiché le tensioni tra israeliani e palestinesi si sono bruscamente intensificate. Il Segretario Generale, Antonio Guterres, ha descritto le ostilità come "sconcertanti" affermando che "la guerra deve finire". Ha altresì sottolineato che l'ONU rimane impegnata a lavorare con Israele e Palestina per raggiungere una pace che sia giusta e duratura. Tuttavia, ha sottolineato che l'unico modo per riuscirci è quello di ritornare ai negoziati con l'obiettivo di avere due Stati grazie alle risoluzioni e agli accordi delle Nazioni Unite.

Il Coordinatore Speciale per il Processo di Pace in Medio Oriente, Tor Wennesland, ha riportato la più l’escalation più sanguinosa mai vista in sette anni tra le forze militari israeliane e i gruppi armati palestinesi. In particolare, ha sottolineato che 177 palestinesi e 10 israeliani sono stati uccisi dagli attacchi aerei israeliani e dai razzi di militanti palestinesi. La Jihad islamica palestinese e altri militanti hanno lanciato più di 2.900 razzi indiscriminati da Gaza verso Israele. Nove israeliani, tra cui cinque donne e due bambini, e un cittadino indiano sono stati uccisi e oltre 250 feriti. Inoltre, a Gaza la situazione umanitaria è sempre più allarmante. Per esempio, il bilancio delle vittime è ancora in aumento. Le autorità sanitarie di Gaza hanno infatti segnalato almeno 31 donne e 44 bambini uccisi e 1.200 feriti a partire da questa mattina.  Più di 34.000 persone sono state sfollate dalle loro case.

Il sistema sanitario è minato anche a causa della carenza cronica di farmaci, delle attrezzature inadeguate e della pandemia di COVID-19, che rendono il sistema incapace di soddisfare i bisogni dei feriti durante le violenze. Nei dibattiti che ne sono seguiti, i ministri degli Esteri hanno concordato sull'urgenza di essere preparati e di garantire il rispetto degli obblighi di Israele e la fine della sua occupazione. I civili palestinesi hanno bisogno di protezione e meritano compassione, solidarietà e azione. Sono vittime di espropriazione, spostamento forzato, discriminazione e negazione dei diritti.

Il Ministro degli Affari Esteri, delle Migrazioni e dei Tunisini all'Estero della Tunisia, Othman Jerandi, ha definito la recente escalation di violenza come grave minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale e il Consiglio non deve rimanere in silenzio. In particolare, il Consiglio deve garantire che Israele riconosca il diritto del popolo palestinese all'autodeterminazione e che i suoi diritti secondo il diritto internazionale siano pienamente rispettati. Allo stesso modo, il Ministro degli Affari Esteri della Norvegia, Ine Eriksen Søreide, ha riferito che è necessaria un’attenuazione della situazione e che i civili devono essere protetti. È essenziale che la comunità internazionale protegga le persone e affronti tutte le questioni che si verificano nella crisi.

In conclusione, le ostilità attuali possono essere affrontate solo con una valutazione obiettiva dell'ordine mondiale, ha detto saggiamente l'osservatore permanente della Lega degli Stati Arabi, Maged Abdelfattah Abdelaziz. Per fare questo, il Consiglio di sicurezza deve essere in grado di rispondere ad alcune domande critiche e invocare la Responsabilità di Proteggere (R2P). Inoltre, è fondamentale avviare negoziati efficaci tra Israele e Palestina per arrivare a una pace globale, giusta e duratura e alla creazione di uno Stato indipendente di Palestina. Infine, la comunità internazionale deve agire verso la soluzione dei due Stati per impegnarsi per un cessate il fuoco immediato.

 

Per saperne di più:

https://www.un.org/press/en/2021/sc14521.doc.htm

 

Autore: Valentina Di Carlantonio

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