Esodo armeno: esplosione durante la fuga dal Nagorno Karabakh

Bandiera del Nagorno Karabakh Bandiera del Nagorno Karabakh © Shutterstock

Durante la notte del 26 settembre, l’esplosione ha provocato 20 morti e 300 feriti

Un deposito di carburante non lontano dalla città principale del Nagorno Karabakh, Stepanakert, esplode durante l’esodo verso l’Armenia coinvolgendo circa 320 persone che si stavano rifornendo di carburante per fuggire dalla zona dopo l’invasione azera, mossi dal forte timore di persecuzioni e pulizia etnica.

La causa dell’esplosione al momento non è nota ma sembrerebbe non essere una coincidenza. L’Armenia, infatti, sentendo di non poter fare più affidamento sull’operazione di peacekeeping russa nella zona e temendo la Turchia come alleata dell’Azerbaijan, avrebbe chiesto aiuto agli Stati Uniti che prontamente hanno inviato una delegazione in Nagorno Karabakh, entità autonoma de facto, per monitorare il rispetto dei diritti umani durante l’invasione azera.

L’escalation di eventi degli scorsi giorni aveva portato l'Azerbaijan a chiedere la resa della comunità armena locale, sciogliendo le unità militari armene e gli organi di amministrazione. Dopo un giorno di combattimenti, i rappresentanti armeni si sono arresi, aprendo i negoziati sulla capitolazione con il governo azero.

La comunità armena locale si è mostrata preoccupata per il proprio futuro, in mancanza di garanzie a lungo termine da parte dell'Azerbaijan. Molto criticata è stata. Quanto è accaduto può definirsi il risultato di un lungo periodo di tensioni, inclusi mesi di blocco del corridoio di Lachin da parte dell'Azerbaijan.

La fine dell’entità indipendente di Nagorno Karabakh è oramai certa e l’esodo in atto si prefigura già come tragedia umanitaria su larga scala.

Più di 4.000 civili sono fuggiti dal Nagorno-Karabakh in Armenia a seguito dell’offensiva militare dell'Azerbaigian della scorsa settimana, che ha causato numerose vittime e feriti. Le lunghe code di veicoli si sono formate lungo il corridoio di Lachin, che collega la regione contesa all’Armenia e che è stato riaperto dopo un anno di chiusura da parte delle autorità di Baku. L'Azerbaigian ha dichiarato di voler reintegrare i residenti del Nagorno-Karabakh come "cittadini paritari" se richiederanno la cittadinanza azera, ma l'Armenia ha espresso preoccupazione per il rischio di una pulizia etnica la maggior parte degli armeni nell’enclave ha dimostrato tutta l’intenzione di lasciare la regione.

La resa delle unità paramilitari del Nagorno-Karabakh sembra aver evitato una possibile nuova guerra tra Armenia e Azerbaigian, ma il primo ministro armeno, Nikol Pashinyan, è oggetto di contestazioni da parte di una parte dell’opinione pubblica che lo accusa di aver sacrificato la regione in cambio di una pace illusoria con l’Azerbaijan.

L’Armenia ha dichiarato di essere pronta ad accogliere almeno 40.000 civili, ma l'afflusso massiccio di profughi potrebbe causare una crisi umanitaria. Nel frattempo, le autorità di Baku hanno annunciato che i civili rimasti nel Nagorno-Karabakh dovranno richiedere la cittadinanza azera.

L'uscita degli armeni dal Karabakh è vista come una vittoria dal governo azero, che spera di porre fine a un conflitto che durava da oltre 35 anni.

Nel frattempo, sul fronte russo-armeno, ci sono tensioni e recriminazioni. La Russia ha criticato il governo armeno per aver subito l'influenza occidentale e ha accusato Pashinyan di aver causato malcontento nella società armena. Pashinyan ha affermato che l’Armenia non può fare affidamento sulla Russia per la sua sicurezza, il che ha portato a un deterioramento delle relazioni tra i due paesi.

Gli ultimi sviluppi, quindi, sembrano aver dato via ad un significativo cambiamento degli equilibri nel Caucaso meridionale.

 

Per saperne di più:

https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/fuga-dal-nagorno-karabakh-145165

https://www.balcanicaucaso.org/aree/Nagorno-Karabakh/Conflitto-Armenia-Azerbaijan-la-fine-del-Nagorno-Karabakh-227179

https://www.rainews.it/articoli/2023/09/strage-in-nagorno-karabakh-centinaia-di-feriti-nellesplosione-di-un-deposito-di-carburante--963a891a-8ae8-41de-9934-edaf6f7b9679.html

 

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