Gli effetti psicologici collaterali dei continui attacchi a Gaza stanno incidendo sempre di più sulla salute mentale dei bambini della zona.
Come riporta Al-Jazeera, fin dai primi giorni di guerra, circa 300 famiglie hanno cercato rifugio nell'Ospedale dei Martiri di Al-Aqsa. Il numero è aumentato costantemente.
Sempre secondo Al-Jazeera, i medici riportano continuamente le storie di molti bambini traumatizzati da ciò a cui hanno assistito, sottolineando quanto sia forte l'impatto della morte dei loro parenti sulla loro salute mentale. L'unità di salute mentale dell'ospedale si è impegnata in modo particolare per sostenere i bambini.
Molti di loro hanno parenti feriti o deceduti, sono sfollati o si sono rifugiati in ospedale, e tutto ciò ha avuto un impatto significativo sul loro benessere psicologico.
Molti bambini presentano sintomi come dolori addominali, mal di testa, dolori ai piedi, minzione involontaria e battiti cardiaci accelerati come conseguenza diretta dei bombardamenti cui hanno assistito.
Secondo l'UNICEF, prima del precedente conflitto del 2021, un bambino su tre a Gaza aveva bisogno di cure per i traumi legati al conflitto.
In uno studio del 2022, l'organizzazione no-profit Save the Children ha intervistato quasi 500 bambini e 160 genitori di Gaza. È emerso che l'80% dei bambini nello studio mostrava sintomi di disagio emotivo. Circa la metà di loro ha dichiarato di aver contemplato il suicidio e tre bambini su cinque erano autolesionisti. Quattro bambini su cinque hanno dichiarato di soffrire di depressione, traumi e fobie.
Considerando che questi dati sono gli ultimi disponibili (non ci sono dati aggiornati a causa del recente scoppio di nuovi conflitti a partire da ottobre 2023), è probabile che i numeri siano aumentati a seguito dei recenti attacchi e le condizioni generali riguardanti la salute mentale dei bambini di Gaza siano, di fatto, destinate a peggiorare.
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