Il conflitto in Sudan entra nel quarto mese: l’ONU condanna le violenze

Le persone preparano la raccolta dell'acqua nel campo profughi, Juba, Sud Sudan Le persone preparano la raccolta dell'acqua nel campo profughi, Juba, Sud Sudan vlad_karavaev via iStock

Dopo quattro mesi di conflitto le linee di battaglia si stanno consolidando e fornire aiuti umanitari è sempre più difficile

Il popolo del Sudan sta affrontando una crisi umanitaria devastante, che dura ormai da quattro mesi, caratterizzata da violenza e sofferenze inimmaginabili. Martin Griffiths, sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli affari umanitari e coordinatore degli aiuti di emergenza, ha esposto la gravità della situazione. Dopo quattro mesi di conflitto, le linee di battaglia si stanno consolidando, rendendo difficile raggiungere milioni di persone che necessitano urgentemente di aiuto umanitario. Il Sottosegretario Griffiths ha anche attirato l'attenzione sulle recenti scoperte di fosse comuni nel Darfur occidentale, evidenziando la preoccupazione per una possibile rinascita delle uccisioni etniche nella regione.

Secondo l'UNHCR, l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, da quando è iniziato il conflitto il 15 aprile, più di 2,6 milioni di persone sono state sfollate internamente nel Sudan, mentre oltre 730.000 persone hanno cercato rifugio nei paesi vicini. Secondo l'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA), le violenze hanno causato la morte di oltre 1.100 persone e ferito oltre 12.000. Gli operatori sanitari e le strutture mediche sono stati attaccati, limitando l'accesso per coloro che necessitano di cure. I bambini sono stati particolarmente colpiti: si stima infatti che sono circa 13,6 milioni (quasi la metà della popolazione del Sudan) ad aver urgente bisogno di assistenza. 

Il Sottosegretario Griffiths ha descritto il Sudan come uno dei luoghi dove gli operatori umanitari riscontrano le maggiori difficoltà a causa delle continue minacce, ma ha elogiato gli sforzi collaborativi delle organizzazioni locali e internazionali nel consegnare forniture salvavita. L'OMS, l'agenzia sanitaria delle Nazioni Unite, sta lavorando a stretto contatto con il Ministero della Salute del Sudan e altri partner per fornire cure essenziali, riproduttive, sessuali, materne e pediatriche. 

Le Nazioni Unite hanno invitato le parti in conflitto a rispettare la Dichiarazione degli impegni che hanno firmato a Jeddah per proteggere i civili e rispettare il diritto internazionale umanitario, e hanno chiesto uno sforzo raddoppiato per evitare che il conflitto in Sudan si trasformi in una brutale e interminabile guerra civile con gravi conseguenze per l'intera regione. 

 

Per saperne di più:

https://news.un.org/en/story/2023/07/1138747

https://news.un.org/en/story/2023/07/1138837

https://www.aljazeera.com/news/2023/7/15/sudan-army-returns-for-talks-in-jeddah-as-war-enters-fourth-month

 

di Chiara Cacciatore

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