Il Primo Comitato delle Nazioni Unite approva diverse proposte di risoluzione sul disarmo

Statua all’esterno dell’International Disarmament Institute, presso il campus di New York della Pace University Statua all’esterno dell’International Disarmament Institute, presso il campus di New York della Pace University National Today / Accessed from https://nationaltoday.com/disarmament-week/

4 novembre 2022

La conferenza delle Nazioni Unite sul disarmo si è conclusa il 4 novembre con il voto delle bozze di risoluzione e la pronuncia delle dichiarazioni finali.

Le dichiarazioni finali delle discussioni tematiche hanno sottolineato l'importante ruolo del Primo Comitato. Questo è un gruppo di lavoro centrale nel promuovere il multilateralismo e attuare il disarmo globale, ed è fondamentale supportarlo al fine di realizzare queste ambizioni. Le iniziative portate avanti attraverso questa conferenza potranno portare a grandi cambiamenti in questo fragile stato di insicurezza globale. 

Nel corso della settimana, i rappresentanti statali hanno votato in 128 diverse occasioni, contribuendo a definire 75 bozze di proposte. Di queste, 74 sono state approvate e adottate, mentre 1 è stata bocciata. Queste adozioni ribadiscono gli sforzi per migliorare le condizioni e le normative relative alle armi nucleari, alle armi di distruzione di massa (WMD), alle armi convenzionali, alla sicurezza dello spazio extra atmosferico, alla sicurezza informatica e ad altre misure generali di disarmo.

Tra le risoluzioni chiave nel campo delle armi nucleari vi è la L.17, che invita gli stati a firmare, ratificare, accettare, approvare o aderire al Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari. Questa risoluzione è stata approvata con 124 voti a favore e 43 contrari. Inoltre, la risoluzione L.42 ha invitato gli stati a firmare un accordo che vincola le parti al “no first use” delle armi nucleari. Questa risoluzione ha anche ribadito che gli stati si impegnano a terminare lo sviluppo e il miglioramento delle testate nucleari e a continuare con la loro disattivazione e smantellamento. Questa risoluzione L.42 è stata approvata con votazione 118 voti a favore e 42 contrari. Per quanto riguarda le conseguenze umanitarie dell’utilizzo delle armi nucleari, la risoluzione L.16 è stata approvata con 141 voti a favore e solamente 12 voti contrari, chiedendo agli Stati di prevenire l'uso di armi nucleari, lavorare per il disarmo ed eliminare la minaccia delle armi di distruzione di massa.

Anche le armi convenzionali, responsabili della maggior parte dei morti e dei feriti civili, sono state prese in considerazione in molteplici proposte. La risoluzione L.41 ha affrontato il tema delle armi esplosive nelle aree popolate (EWIPA), chiedendo agli stati di contrastare l’uso di queste armi, di combattere i gruppi terroristici che rappresentano una minaccia per i civili e di ridurre i danni nei confronti dei civili. L'uso di mine antiuomo è stato condannato anche nella L.40, con gli stati che sono stati esortati a aderire alla Convenzione sul divieto delle mine antiuomo. La risoluzione L.50 ha affrontato il commercio illegale di armi e la L.39 ha spinto a impegnarsi per la ratifica del Trattato sul commercio di armi, due risoluzioni che hanno adottato misure per combattere le conseguenze di vaste proporzioni delle armi da fuoco illegali.

Numerose altre risoluzioni sono state proposte e approvate, con diversi paesi che hanno presentato delucidazioni sui motivi per cui hanno espresso il loro voto nello specifico. Con questo afflusso di nuove risoluzioni si prevede che seguiranno nuove iniziative future, nuovi accordi e nuove risoluzioni sul disarmo.

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di Nicole Piusienski, tradotto da Ignazio Alcamo

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