L’alleanza tra le forze della RDC e violenti gruppi armati

Pattuglia di soldati congolesi Pattuglia di soldati congolesi Abel Kavanagh MONUSCO

18 Ottobre 2022 

Per fronteggiare la rinascita delle milizie dell’M23, le forze congolesi chiedono l’aiuto di violenti gruppi armati presenti sul territorio.

Nell’est della Repubblica democratica del Congo, da questa primavera sono ricominciati gli scontri tra il Movimento del 23 marzo (M23) e le forze militari del paese. Le violenze della milizia hanno causato solo dal mese di marzo ad oggi quasi 170.000 sfollati interni. 

In occasione della 77ª Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il Presidente Tshisekedi ha denunciato le aggressioni ad opera dell’M23 e le interferenze del Rwanda, accusando il paese di sostenere la milizia con armi e soldati. 

Secondo le dichiarazioni del ricercatore del Congo presso Human Rights Watch, Thomas Fessy, per fronteggiare il ritorno del’M23, le forze statali si stanno alleando con i gruppi armati presenti nel territorio, senza però considerare gli abusi e le violenze da loro commessi in precedenza. In un suo rapporto, l’ong denuncia un incontro tenuto a Pinga - villaggio nella parte orientale del paese - per siglare la collaborazione con tali milizie, accusate di violazioni dei diritti umani. Tra queste spicca la fazione Nduma Difesa del Congo – Rinnovata (Ndc -R), il cui leader Guidon Mwisa Shimirai è ancora sottoposto alle sanzioni delle Nazioni Unite e verso il quale era stato in precedenza emesso un mandato d’arresto da parte delle autorità congolesi per reclutamento e addestramento di bambini-soldato, violenza sessuale e insurrezione.  

La crisi umanitaria del Congo è una delle più complesse e prolungate esistenti. Gli scontri tra le diverse comunità etniche hanno provocato 5.6 milioni di sfollati interni. Secondo le stime di Action Aid, all’interno del paese sono 27 milioni le persone bisognose di assistenza medica. 

La collaborazione tra le forze armate statali con milizie già colpevoli di crimini contro l’umanità rischia di scatenare un’ondata di violenze e abusi senza precedenti, provocando la fuga di un numero sempre crescente di persone. 

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di Federica Tognolli

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