I membri dell’ONU sono tenuti a reagire di fronte agli attacchi missilistici russi

La statua al di fuori dell' International Disarmament Institute, sul Campus di New York della Pace University. La statua al di fuori dell' International Disarmament Institute, sul Campus di New York della Pace University. National Today / Scaricato da https://nationaltoday.com/disarmament-week/

10 ottobre 2022

Gli attacchi di lunedì contro i civili ucraini hanno amplificato l'urgente necessità di responsabilità e azione durante la riunione dell'Assemblea Generale.

L'attacco effettuato dalla Federazione Russa lunedì mattina ha colpito i civili ucraini da Leopoli a ovest a Kharkiv a est, con missili che sono stati lanciati per via aerea, dal mare e da terra. Questo attacco è stato uno dei peggiori degli ultimi mesi, comportando la morte di almeno 14 persone, il ferimento di oltre 100, e la distruzione di infrastrutture civili provocando massicce interruzioni di energia elettrica e approvvigionamento di acqua. La notizia di questa tragedia ha posto le basi per la discussione nella riunione di lunedì del Primo Comitato, con i paesi che hanno espresso ulteriori condanne nei confronti del governo russo.

Alla luce di questo attacco, il rappresentante dell'Ucraina ha considerato la Russia come un paese terrorista, dato che i civili continuano a essere bersaglio degli attacchi. Questi ha definito l’evento come "l'attacco missilistico peggiore della guerra." In una dichiarazione del signor Andriy Yermak, consigliere del presidente Volodymyr Zelensky, gli attacchi sono stati ritenuti "privi di un senso pratico militare” e, piuttosto, l'obiettivo di Putin è stato quello di causare una "catastrofe umanitaria." La Russia ha affermato che i missili hanno preso di mira siti militari ed energetici, ma gli attacchi a parchi giochi, trasporti pubblici, e ponti pedonali riflettono chiaramente negligenza nei confronti della sicurezza dei civili. Come ha affermato Cal Perry della NBC nella sua copertura dell'evento: "Che tu stia prendendo di mira una popolazione civile o che la colpisca, è una distinzione senza alcuna differenza." 

La Russia ha cercato di difendersi dalle accuse, cercando di spiegare come questo attacco rappresentasse una rappresaglia per il bombardamento del ponte di Kerch che collega la Russia alla Crimea. Il rappresentante russo ha anche portato avanti la retorica secondo la quale le forze ucraine sarebbero "russofobe" e sostengano un regime "nazista". L'Ucraina ha risposto a questa dichiarazione facendo notare come numerosi attacchi fossero stati sferrati contro l’Ucraina ben prima che il ponte fosse danneggiato, e denunciando l'affermazione che la Russia fosse stata provocata, ritenuta un tentativo per cercare di passare alla parte offesa. Il rappresentante ucraino ha continuato a etichettare la guerra come "inequivocabilmente genocida:"

"Gli attacchi (della Russia, n.d.r.) erano diretti a intimidire i civili e a indebolire la determinazione dell'Ucraina nel liberare i suoi territori... L'ultima volta che si sono verificate tali atrocità è stato durante la Seconda guerra mondiale." 

Il rappresentante della Finlandia ha espresso supporto alle dichiarazioni ucraine. Questi ha difeso L’Ucraina dalle accuse di essere "anti-russa", spiegando che le azioni illegali della Russia avessero semplicemente reso difficile "apprezzare" la sua leadership e che la Finlandia non intendesse tollerare l'uccisione di civili ucraini. Questi ha inoltre affermato che le accuse di russofobia e neonazismo da parte dei leader russi siano un tentativo di giustificare l’invasione illegale e le violenze perpetrate in Ucraina.

Diversi altri paesi, come Irlanda, Estonia, e Georgia, hanno espresso preoccupazione per i civili e per le infrastrutture prese di mira. La rappresentante irlandese, Cáit Moran, in linea con l'Unione Europea e la New Agenda Coalition, ha chiesto un'azione collettiva e ha ribadito la necessità di monitorare le minacce alle centrali nucleari attorno alle quali vi abitano civili. Inoltre, questa ha affermato che gli eventi in Ucraina necessitano di un’azione più vigorosa contro le armi esplosive nelle aree popolate (EWIPA). Ha infine ribadito il ruolo dell'Irlanda nel guidare questi sforzi, e ha ricordato all'Assemblea Generale della Conferenza EWIPA che si terrà a Dublino il 18 novembre.

Per saperne di più, visita:

di Nicole Piusienski, tradotto da Ignazio Alcamo

 

Lascia un commento

Make sure you enter all the required information, indicated by an asterisk (*). HTML code is not allowed.