Bombe in a Mali contro le Missioni di pace delle Nazioni Unite

Esplosione di un veicolo delle Forze di pace Esplosione di un veicolo delle Forze di pace Jeff Kingma su Unsplash

Nel nord del Mali ordigni esplosivi improvvisati rendono difficile la Mmissione di pace delle Nazioni Unite

Martedì 5 luglio, due forze di pace delle Nazioni Unite sono morte per via di un ordigno esplosivo improvvisato, aggiungendosi al numero già elevato di vittime nel nord del Mali. Difatti, 177 sono i soldati uccisi in quasi dieci anni di servizio nella zona. I caschi blu, che prestavano servizio con la Missione di stabilizzazione (MINUSMA), hanno investito con il loro veicolo blindato una bomba a circa 60 chilometri a nord-est di Gao. Insieme alle forze di pace egiziane, altri nove elmetti blu sono rimasti gravemente feriti.

 Il Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres ha dato voce alla condanna da parte del Consiglio di Sicurezza della loro uccisione, affermando che i soldati continuano a pagare il prezzo più alto al servizio della pace. L’episodio potrebbe costituire un crimine di guerra, considerando anche la frequenza degli ordigni esplosivi rinvenuti in Mali per sabotare le operazioni delle Nazioni Unite ed impedire il ritorno di una pace duratura. La regione settentrionale del Mali si trova da anni nella morsa di terroristi affiliati allo Stato Islamico, che si sono stabiliti anche nel centro del Paese e nei paesi vicini del Burkina Faso e Niger.

 Continua dunque a preoccupare l’instabilità del Mali, con le sue continue sfide umanitarie e politiche, dopo che l'esercito ha preso il potere con un colpo di stato quasi due anni fa. La missione della MINUSMA consiste proprio nell’indirizzare il paese verso elezioni libere ed eque. Il vecchio accordo di riconciliazione del 2015 resta un documento fondamentale - ha insistito Guterres - invitando tutte le parti firmatarie a rafforzare gli sforzi per attuarlo, tenendo anche una riunione sul disarmo, smobilitazione e reinserimento degli ex combattenti nella vita civile.

 

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di Sofiya Dmytrivna Rinci Zubok

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