Gli effetti riverberanti sui civili dovuti alle armi esplosive

Esplosione Esplosione Jeff Kingma su Unsplash

Questo articolo è un breve resoconto del lancio virtuale del Secondo Menu di Indicatori volto a misurare gli effetti riverberanti delle armi esplosive

Il 23 febbraio, un gruppo di esperti ha discusso le politiche e le pratiche per la protezione dei civili dagli effetti riverberanti delle armi esplosive. La tavola rotonda virtuale è stata organizzata dall'Istituto delle Nazioni Unite per la Ricerca sul Disarmo (UNIDIR) nell’ambito del Programma sulle Armi Convenzionali. Lo scopo dell'evento era quello di lanciare un nuovo strumento fondamentale: il Secondo Menu di Indicatori per misurare gli Effetti di Riverberanti sui civili causati dalle Armi Esplosive nelle Aree Popolate (EWIPA).

Questo strumento è stato prodotto sulla base del Primo Menu di Indicatori con un duplice scopo. Da un lato, vuole offrire osservazioni e valutazioni di ricerca aggiornate rispetto al primo; dall’altro, aggiunge nuove aree di interesse in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) 6, 2, 15 e 1 dell’ONU. In tal senso, gli indicatori quantitativi sono stati definiti per misurare alcuni degli effetti riverberanti sui seguenti settori: acqua, igiene e salute (WASH), sicurezza alimentare, degrado ambientale e opportunità economiche

La discussione è stata aperta dal capo di Controllo delle Armi Convenzionali e della Divisione CSBM del Ministero degli Esteri Federale Tedesco, Albrecht von Wittke, ponendo l’attenzione sull'uso degli indicatori e sugli insegnamenti tratti da questa pratica. Il governo tedesco ne ha confermato il proprio sostegno attraverso la dichiarazione politica nel suo ultimo accordo di coalizione. Von Wittke ha sottolineato due aspetti relativi alle armi esplosive. Innanzitutto, la mancanza di conformità con il diritto internazionale umanitario (DIU) è la causa principale delle vittime civili. In tal senso, il governo tedesco ha ritenuto essenziale, visto il proprio coinvolgimento nella discussione sul disarmo, implementare meccanismi di follow-up per proteggere efficacemente i civili dalle armi esplosive. In secondo luogo, gli effetti delle armi si estendono nello spazio e nel tempo con ripercussioni a lungo termine sul benessere e sulla sopravvivenza dei civili. Von Wittke ha sottolineato, quindi, l'importanza di non guardare solo agli effetti immediati, ma anche a quelli riverberanti, che necessitano di maggiore approfondimento tramite lo sviluppo della conoscenza e delle buone pratiche militari.

Dopo l’intervento, il vicedirettore della Sezione Disarmo e Non Proliferazione del Dipartimento degli Affari Esteri, John Forde, ha rilasciato le sue dichiarazioni. Forde, riconoscendo l'impatto umanitario sproporzionato e gli effetti indiscriminati, ha dichiarato che il Secondo Menu richiama l'attenzione sulla "realtà devastante che si interseca e interagisce mediante l’acquisizione degli effetti riverberanti", per garantire alle parti in conflitto e alle parti interessate una migliore comprensione.

A questo punto, la parola è stata data ai co-autori del Secondo Menu di Indicatori, Alfredo Malaret e Francesca Batault. Malaret, sostenendo che il Secondo Menu è "uno strumento nella cassetta portautensili [...] da cui si può scegliere e prendere idee", ha spiegato come gli effetti riverberanti possono essere sistematicamente documentati e misurati. Questo strumento “copre solo quattro aree poiché si tratta di un sistema sofisticato” che misura i progressi indicando “se qualcosa peggiora”, ha affermato. L'esperto ha sottolineato che alcuni indicatori devono essere adattati al contesto per essere efficaci. Pertanto, l'utilizzo di una valutazione di ricerca, basata su una struttura a tre livelli (1. danni e distruzione, 2. cambiamento e costi, 3. benessere dei civili), è fondamentale per dimostrare come le armi esplosive possono portare a effetti riverberanti. A seguito dell'intervento di Malaret, Batault ha portato avanti la discussione sulle aree di interesse fornendo ulteriori indicazioni sugli indicatori. Ad esempio, la negazione dell'accesso al WASH è particolarmente dannosa per i bambini a causa della mancanza di servizi igienici. Inoltre, poiché la sicurezza alimentare è essenziale per la sopravvivenza delle persone e la loro vita produttiva, la distruzione dell'agricoltura causa inevitabilmente insicurezza, malattie e malnutrizione. Inoltre, gli effetti dei conflitti armati generano un degrado ambientale attraverso la diffusione di sostanze chimiche e metalli pesanti, che mettono in pericolo la vita delle persone. Infine, anche la crescita economica viene colpita poiché la mancanza di opportunità economiche mette in pericolo la stabilizzazione della società. In sintesi, ha affermato l’esperta, "queste aree di interesse mostrano che l'uso di armi eccessive in aree popolate determina effetti riverberanti complessi sia sulle società che sugli individui".

Questi aspetti sono stati ripresi da Laura Boillot, Coordinatrice della Rete Internazionale sulle Armi Esplosive, che ha ulteriormente approfondito il "modello diffuso" che queste armi creano nelle aree di interesse. Secondo Boillot, l'interconnessione dei servizi e delle infrastrutture e l'effetto domino creato dagli effetti riverberanti che ne deriva sono strettamente connessi. In altri termini, poiché gli attacchi destabilizzano i servizi e le infrastrutture, i conseguenti danni indeboliscono inevitabilmente la vita dei civili. Pertanto, l’esperta mira a sensibilizzare circa la necessità di anticipare gli effetti riverberanti al fine di rendere l'impatto delle armi prevenibile e prevedibile. 

In conclusione, Dominique Gassauer, il Focal Point di Coordinamento Civile-Militare dell'Ufficio per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA) ha espresso una serie di preoccupazioni per gli effetti a lungo termine. Per questo motivo, e poiché il Secondo Menu si basa sugli SDG, è necessario che l’ONU fornisca al più presto una risposta concreta sulle armi esplosive. In tal senso, l'intervento delle Nazioni Unite volto a ricostruire la vita delle persone, dipende dal riconoscimento dell’impatto a lungo termine sui civili. A tal fine, Gassauer ha sottolineato nella sua ultima dichiarazione che “l'anno 2022 è fondamentale per mettere in atto questo piano, con il sostegno delle organizzazioni internazionali e della società civile”.

 

Autore: Valentina Di Carlantonio

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