Sin dal 2017 Cabo Delgado, una provincia settentrionale del Mozambico, ha subito i violenti attacchi dei gruppi affiliati allo Stato Islamico (IS) che hanno trasformato circa 800,000 persone in sfollati interni. Tuttavia, Cabo Delgado è un luogo dove la sola costante è l’incertezza e il Mozambico è attualmente a rischio di eventi meteorologici estremi, con la stagione delle tempeste tropicali che lascia la popolazione con poco tempo di ripresa tra gli uragani. L’alto numero di persone sradicate, sia per sfuggire alle violenze che per tornare a casa, sta richiedendo una risposta umanitaria altamente reattiva per assicurare ai mozambicani anche solo i servizi sanitari essenziali durante la fuga, il trasferimento e il ritorno.
Gli aiuti umanitari si stanno concentrando dove la situazione è più stabile, nella città di Pemba che si trova a sud della provincia. Eppure, nelle grandi aree del nord, non ci sono organizzazioni di soccorso attive. In molte zone della fascia costiera e del nordest della provincia, anche il sistema sanitario è stato seriamente compromesso dal conflitto.
In Cabo Delgado molti sfollati si sono radunati nei piccoli villaggi, come Mitambo, Ancuabe e Nanjua, dove Medici Senza Frontiere sta gestendo alcune cliniche mobili e distribuendo cibo e kit igienici a migliaia di famiglie dalla fine di gennaio. Nonostante questo, nelle suddette località mancano le infrastrutture necessarie a supportare una così grande quantità di persone e sono stati pregiudicati soprattutto l’accesso all’acqua potabile, le abitazioni e la sanità. Dato che la pioggia e le tempeste peggioreranno solo la situazione, saranno necessari sempre più aiuti umanitari.
Per saperne di più:
https://www.msf.org/people-flee-insecurity-and-violence-cabo-delgado-mozambique
https://www.hrw.org/world-report/2022/country-chapters/mozambique
Autore: Dulce María Hernández Márquez; Traduttore: Melissa Viselli