Rapporto del CICR: il danno umanitario delle armi esplosive

Rapporto del CICR: il danno umanitario delle armi esplosive Egor Myznik su Unsplash

Questo articolo è un breve resoconto della presentazione del rapporto del CICR sull’impatto umanitario dell’uso di armi esplosive

 Il 27 gennaio, il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) ha lanciato il suo nuovo rapporto intitolato "Armi esplosive con effetti ad ampio raggio: una scelta mortale in aree popolate". L'uso di armi esplosive con un'ampia area di impatto in aree popolate è una delle principali cause di danni ai civili nei conflitti armati di oggi, uno dei temi di più grande attenzione per il CICR per molti decenni. Quotidianamente il personale del CICR lavora per proteggere le persone colpite dai conflitti armati, testimoniando la sofferenza umana derivante dall'uso di armi esplosive con effetti ad ampio raggio o di armi esplosive pesanti. Gli effetti sono enormi per le persone, soggette a traumi fisici e psicologici, per le città, ridotte in macerie, e per le infrastrutture e i servizi essenziali per sopravvivenza umana. 

Peter Maurer, presidente del CICR, ha affermato che c'è un “urgente bisogno di un cambiamento di mentalità, specialmente da parte dei belligeranti, in modo da mettere i civili al centro della loro politica e pratica" ed è "fiducioso che il nuovo rapporto contribuirà a tale cambiamento". Lo scopo del rapporto è di contribuire alla protezione dei civili e al rispetto del diritto umanitario internazionale (DIU) nei conflitti. 

Secondo la sua presentazione, il rapporto combina un' analisi degli aspetti umanitari, tecnici, giuridici e militari dell'uso di armi esplosive pesanti in aree popolate, per assistere gli Stati e i gruppi armati non statali nel mettere in pratica politiche che identificano misure di mitigazione efficaci. Infatti, è il risultato di una ricerca multidisciplinare, di una documentazione sul campo e di un dialogo con un certo numero di Stati, di gruppi armati non statali, di esperti e di ONG internazionali e non, condotto dal CICR per diversi anni. In primo luogo, fornisce una panoramica della varietà di danni ai civili causati dall'uso di armi esplosive in aree popolate, documentati in molte parti del lavoro. In secondo luogo, esamina le caratteristiche tecniche delle armi che danno luogo a effetti ad ampio raggio, dimostrando come il loro uso in aree popolate aumenti l'alto rischio di impatto indiscriminato o sproporzionato e le conseguenti violazioni del DIU. In terzo luogo, include una sinossi delle politiche e delle pratiche pertinenti adottate dalle parti in conflitto armato, comprese le restrizioni e le limitazioni all'uso di armi esplosive pesanti nelle aree urbane. 

Il rapporto si conclude con dettagliate raccomandazioni pratiche per le autorità politiche sulle misure di prevenzione e mitigazione da adottare per rafforzare la protezione dei civili e facilitare il rispetto del diritto internazionale umanitario. Queste raccomandazioni includono tutto lo spettro di misure potenziali, dalla dottrina alle politiche, all'addestramento, alla pianificazione e alla condotta delle parti coinvolte: una di queste misure è quella di elevare la protezione dei civili a strategia, una priorità che dovrebbe permeare tutte le fasi del processo decisionale militare, e di integrare le misure chiave di prevenzione nella formazione della dottrina militare, nella pianificazione e nella pratica. In conclusione, Maurer sostiene che il rapporto "dimostra chiaramente che un'azione per cambiare l'attuale status quo è urgentemente necessaria e possibile", e che "gli Stati devono rivedere le loro pratiche e politiche in base alle raccomandazioni".

Dopo la presentazione di Maurer, Izumi Nakamitsu, l'Alto Rappresentante delle Nazioni Unite per gli Affari del Disarmo, è intervenuta sostenendo il ruolo del CICR come partner di lunga data delle Nazioni Unite nella protezione dei civili e gli obiettivi e i risultati del rapporto. Fornendo i dati sui danni ai civili causati dalle armi esplosive nelle aree urbane da diversi rapporti dell'UNICEF e delle Nazioni Unite, si è congratulata con il CICR per questa ricerca, poiché fornisce buone pratiche e consigli per le autorità, comprese le forze armate, al fine di diffondere la consapevolezza del rispetto del diritto internazionale umanitario e di ridurre al minimo i loro effetti sulla popolazione. 

L'evento è continuato e si è concluso con un dibattito finale, coinvolgendo tre oratori che hanno dato i loro commenti e prospettive sul rapporto.  Fabrizio Carboni, direttore regionale del CICR per il Vicino e Medio Oriente, ha sottolineato l'importanza di questa ricerca nell'evidenziare la gravità degli effetti che l'uso di armi esplosive ha sulle città: esse non sono solo ambienti interconnessi con effetti a catena, ma anche la rappresentazione dell'identità e della storia dei popoli. Poi, Laura Boillot, coordinatrice della Rete internazionale sulle armi esplosive (INEW), ha approfondito nel dettaglio i danni che tali armi possono recare ai civili, soprattutto ai bambini, e l'importanza delle raccomandazioni del rapporto sull' adozione di scelte più sagge delle armi da usare in guerra per ridurre gli effetti devastanti sui civili. Inoltre, l'ambasciatrice Lucy Duncan, Rappresentante Permanente della Nuova Zelanda presso le Nazioni Unite a Ginevra, ha fornito il punto di vista dei governi. "Il rapporto sarà una lettura avvincente anche per i responsabili politici e le forze armate", ha affermato Duncan, sottolineando anche giocherà un ruolo fondamentale per l'attuale processo di redazione della Dichiarazione politica irlandese sul rafforzamento della protezione dei civili dal danno umanitario derivante dall'uso di armi esplosive in aree popolate.  

 

Autore: Jasmina Saric

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