Rapporto dell'OCHA sulla garanzia dell'istruzione ai bambini in Camerun

Bambini a scuola Bambini a scuola Annie Spratt su Unsplash

2 dicembre 2021

La continua violenza dei gruppi armati non statali (NSAG) minaccia la sicurezza dei bambini e l'accesso all'istruzione in Camerun

Nel suo recente comunicato sull'impatto della violenza in Camerun sull'istruzione dei bambini nelle regioni nord-occidentali e sud-occidentali del paese, l'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA) fa riferimento agli attacchi dei gruppi armati non statali (NSAGs) alle scuole, agli studenti e agli insegnanti. Inoltre, otto studenti sono stati rapiti, molestati e umiliati, e infine rilasciati nella città di Bamenda. I gruppi hanno anche rapito cinque presidi di scuole pubbliche nella divisione Ngo-Ketynjia, uccidendone uno.

In seguito alla dichiarazione da parte di un gruppo armato non-statale di un blocco generale dal 15 settembre al 2 ottobre 2021, che vieta il lavoro, le attività sociali e i servizi di base, come la sanità e l'istruzione, quasi tutte le scuole e gli spazi di apprendimento della comunità sono stati chiusi, e solo alcune scuole nelle aree urbane sono state in grado di funzionare, ma solo al 60% della loro capacità. Come conseguenza della chiusura l'apprendimento si è spostato verso attività non formali, come il programma di educazione radiofonica, solo il 31 per cento dei bambini iscritti alle scuole primarie ha avuto accesso all'istruzione nella regione del nord-ovest e solo il 25 per cento nel sud-ovest.  Inoltre, la sospensione delle attività umanitarie, ad eccezione delle ambulanze per le emergenze mediche, ha privato 200.000 persone dell'accesso al cibo.

Le crisi nel nord-ovest e nel sud-ovest non sono tuttavia le uniche a colpire la stabilità generale del paese, che deve anche affrontare un conflitto nell'estremo nord e una crisi di rifugiati causata da persone in fuga dalla Repubblica Centrafricana. In una recente visita, il segretario generale del Norwegian Refugee Council, Jan Egeland, e la direttrice di Education Cannot Wait (ECW), Yasmine Sherif, hanno sottolineato l'importanza di garantire la sicurezza e l'istruzione dei bambini in Camerun, in seguito alla quale ECW, in collaborazione con le agenzie delle Nazioni Unite, il Consiglio norvegese per i rifugiati e altri partner della società civile hanno istituito un programma che alla fine ammonta a 50 milioni di dollari per affrontare la crisi.  

 

 

Per saperne di più:

https://reports.unocha.org/en/country/cameroon

https://news.un.org/en/story/2021/12/1107072

 

Autore: Pietro Mattioli 

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