In Yemen è attualmente in atto la più grande crisi umanitaria nel mondo, con circa 21 milioni di persone che richiedono assistenza umanitaria, secondo BBC news. L’inviato speciale dell’ONU, Hans Grundberg, ha esortato il Consiglio a trovare un modo di porre fine alle violenze in Yemen, a seguito della sua visita di tre giorni nel governatorato di Taiz per verificare le condizioni nel paese.
Grundberg ha visitato le città di Taiz, Turbah e Mokha, dove ha incontrato alcune delle parti interessate per discutere la necessità di porre fine al conflitto e le condizioni politiche, militari ed economiche della regione. In particolare, ha voluto incontrare i giovani yemeniti, deliberando insieme a loro sui modi in cui un processo politico guidato dall’ONU potrebbe alleviare la situazione a Taiz, parte di una soluzione sostenibile al conflitto. Ha poi incontrato il governatore locale, Nabil Sahmsan, insieme ai rappresentanti di partiti politici, società civile, parlamento, economia e stampa.
Sono in vigore restrizioni della libertà di movimento nella regione di Taiz, e i militanti prendono di mira i civili nei quartieri residenziali. Come in altre parti dello Yemen, il peggioramento della situazione economica e di accesso alle infrastrutture essenziali come l’elettricità e l’acqua ha provocato seri danni ai civili. Secondo il sottosegretario generale ad interim per gli Affari umanitari e coordinatore dei soccorsi di emergenza dell'ONU, Ramesh Rajasingham, almeno 35 mila persone sarebbero state costrette a fuggire da settembre. L’Onu ha lanciato un appello per un cessate il fuoco, sottolineando come una guerra totale potrebbe mettere a repentaglio la vita di due milioni di civili e causare uno sfollamento di massa. Ad oggi, le agenzie umanitarie hanno ricevuto solo il 55% dei fondi necessari per l’anno corrente. Questi fondi intanto hanno sostenuto la lotta alla malnutrizione e altri servizi fondamentali ma ora, aggiunge Grundberg, iniziano a scarseggiare.
In un’altra dichiarazione, l’inviato speciale ha condannato l’attentato del 9 novembre 2021 in cui ha perso la vita Rasha Abdullah Al Harazi, giornalista yemenita, incinta, e in cui è rimasto ferito anche suo marito nonché collega giornalista. La direttrice generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO), Audrey Azoulay, ha ricordato che la Sig.ra Harazi fu una tirocinante UNESCO nel 2019, e che attentati di questo tipo ai giornalisti minano alla libertà di espressione e alle capacità dei media di informare il pubblico. La direttrice Azoulay ha voluto ricordare, inoltre, la particolare importanza che questo riveste in Yemen, sottolineando come diffondere informazioni accurate sia un servizio vitale all’interno di un conflitto, ed essenziale per alimentare il dibattito pubblico, contrastare l’odio e contribuire alla risoluzione del conflitto.
Per saperne di più:
https://news.un.org/en/story/2021/11/1105632
https://www.bbc.com/news/world-middle-east-29319423
https://osesgy.unmissions.org/un-special-envoy-concludes-visit-taiz-governorate
Author: Niranjana J Anil; Editor: Alexander James; Translator: Tiago Cotogni