L’ONU invita le parti del conflitto in Etiopia a cessare le ostilità

Persone sfollate Persone sfollate Kelly L su Pexels

2 novembre 2021

Con l’intensificarsi del conflitto in Etiopia e la conseguente crisi umanitaria, l’ONU richiede un immediato cessate-il-fuoco

Nella prima settimana di novembre, il conflitto in Etiopia è scemato. Il fronte di liberazione del popolo del Tigray (TPLF) e i suoi alleati stano avanzando verso la capitale, Addis Abeba. La comunità internazionale è estremamente preoccupata che, a cause dei nuovi scontri, la stabilità del Corno d’Africa sarà compromessa. Il Segretario-Generale dell’ONU, Antonio Guterres, ha invitato le parti del conflitto a cessare le ostilità. Guterres demanda anche ‘un dialogo nazionale’ che possa far cessare una guerra civile che si protrae da un anno con terribili conseguenze umanitarie.

L’ONU riporta che, dall’inizio del conflitto, all’interno del Paese circa 100.000 persone sono state sfollate, mentre 45.449 Tigrini sono fuggiti in Sudan. Il 3 novembre 2021, anche Michelle Bahelet, l’Alta Commissaria ONU per i Diritti Umani (UNHCR), ha espresso preoccupazione per la dichiarazione dello stato di emergenza da parte del Primo Ministro Etiope, che conferisce al governo poteri di arresto e detenzione molto ampi che potrebbero causare un inasprimento della situazione in Etiopia. Finora, la situazione umanitaria sta degenerando nelle regioni confinante del Tigray, Amhara e Afar, anch’esse coinvolte nel conflitto. Inoltre, dato che le agenzie umanitarie non possono accedere a molte città e villaggi e mancano provviste di cibo e medicine, la vita di molte persone è a rischio.

Nonostante gli appelli di Guterres e Bachelet a ridimensionare il conflitto e avviare negoziazioni di pace, le parti del conflitto non sembrano inclini a quest’opzione. Il 6 novembre, il Primo Ministro Abiy Ahmed ha invitato gli Etiopi ad ‘essere pronti a fare sacrifici per salvare il paese dalle forze ribelli’. D’altro canto, il TPLF ha formato una coalizione – il Fronte Unito – con altri nove gruppi ribelli, tra cui l’Esercito di Liberazione Oromo (OLA). Lo scopo del Fronte Unite è quello di rimuovere il governo o attraverso la forza o negoziazioni. Dato che al momento sembra improbabile che si svolgano negoziati di pace, il rischio di un’ulteriore escalation è concreto. L’impatto sui civili, che già fanno i conti con la carestia e violazioni di diritti umani fondamentali, sarebbe devastante.  

 

Per saperne di più:

https://news.un.org/en/story/2021/11/1104732

https://www.ft.com/content/93c614e6-3714-44dc-840b-9da0a6dff459

https://www.aljazeera.com/news/2021/11/6/ethiopias-abiy-urges-sacrifices-as-us-orders-staff-withdrawal

https://www.france24.com/en/live-news/20201106-un-chief-urges-immediate-de-escalation-of-ethiopia-tensions

https://news.un.org/en/story/2021/11/1104742

 

Autore: Lorena Bisignano; Editore: Alexander Collin

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