L’esplosione di vecchie mine causa morti e feriti in Siria

Cartello indica la presenza di mine Cartello indica la presenza di mine Photo by Robert Bye on Unsplash

14 marzo 2021

In tutto il Paese sono stati riportati altri otto morti e due feriti in seguito all'esplosione di vecchie mine antiuomo

L'Osservatorio siriano per i diritti umani (SOHR) ha registrato la morte di otto persone e il ferimento di altre due a causa dell’esplosione di vecchie mine antiuomo a Hama, Al-Raqqah e Deir Ezzor. Da gennaio 2019, il SOHR ha documentato la morte di 478 civili, tra i quali 151 bambini, provocata da mine, ordigni esplosivi improvvisati (IED) o dal crollo di edifici residenziali danneggiati dai combattimenti.

Secondo il SOHR, cinque persone sono morte dopo l'esplosione di una vecchia mina antiuomo nella zona di Wadi Al-Azeeb, nella parte orientale di Hama. Un uomo e suo figlio sono invece rimasti feriti nel distretto di Al-Jalaa, nella parte orientale di Deir Ezzor.

Il 13 marzo 2021, il SOHR ha riportato una nuova vittima, deceduta sempre a causa di una vecchia mina antiuomo, collocata in corrispondenza di un terreno agricolo nel villaggio di Al-Magheer, nelle campagne a nord di Hama. L’Osservatorio ha inoltre documentato la morte di due bambini, uccisi dall’esplosione di una granata che avevano raccolto nei campi ad ovest di Tel Abyad, nel nord di Al-Raqqah. Secondo lo United Nations Mine Action Service (UNMAS), la minaccia degli ordigni esplosivi è particolarmente grave per i bambini – che spesso raccolgono oggetti trovati a terra – e per chi lavora nei campi agricoli.

Questi incidenti seguono uno schema che si ripropone in tutta la Siria. Dal 2017, UNMAS ha identificato 429 aree contaminate e, solo nella prima metà del 2020, ha coinvolto più di 1,1 milioni di persone in sessioni di formazione sui rischi legati agli ordigni esplosivi. Questi continuano, tuttavia, a mettere a rischio la vita di milioni di civili. UNMAS ha quindi invocato un più ampio accesso per le operazioni umanitarie di sminamento, indagini complete e marcatura delle zone a rischio, nonché maggiori finanziamenti per garantire formazione, assistenza alle vittime, rilevamenti e bonifica delle aree contaminate.

 

Per saperne di più:

https://www.syriahr.com/en/208905/

https://www.unmas.org/en/programmes/syria

 

Author: Irina Kovacevic; Editor: Catherine Meunier; Traduzione: Ester Zangrandi

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