Migliaia di etiopi fuggono dal Tigrè e si rifugiano in Sudan

Rifugiati etiopi in attesa di ricevere assistenza in un campo di rifugiati in Sudan Rifugiati etiopi in attesa di ricevere assistenza in un campo di rifugiati in Sudan AFP

11 Novembre 2020

200,000 rifugiati potrebbero attraversare il confine con il Sudan se il conflitto nella regione del Tigrè dovesse continuare ad intensificarsi

Secondo l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati Filippo Grandi, più di 7,000 rifugiati dalla regione del Tigrè, nel nord dell’Etiopia, sono già entrati in Sudan. Il numero è destinato ad aumentare nei prossimi giorni e settimane visto che le probabilità di trovare una soluzione negoziata e pacifica sono sempre minori. L’Agenzia dell’ONU per i Rifugiati (UNHCR) sta lavorando con le autorità sudanesi per fornire assistenza immediata a coloro che hanno raggiunto il paese fuggendo dalla violenza scoppiata tra l’esercito federale etiope e il Fronte Popolare di Liberazione del Tigrè (TPLF). I rifugiati vengono accolti, registrati e sistemati in centri temporanei vicini al confine dove ricevono acqua e pasti. UNHCR sta inoltre collaborando con altri governi, agenzie e ONG nella regione per rispondere all’emergenza.

Gli scontri sono cominciati dopo che il Primo Ministro etiope Abiy Ahmed Ali ha ordinato un’offensiva militare contro le forze del TPLF, che controllano la regione del Tigrè nel nord del paese. Il pretesto sembrerebbe essere stato un presunto attacco del TPLF contro una postazione militare del governo con l’obiettivo di ottenere artiglieria e altre attrezzature militari. Secondo fonti del governo, l’esercito militare ha risposto con attacchi aerei e l’invio di truppe terrestri per “liberare” la zone occidentale del Tigrè. Inoltre, dopo aver accusato il leader regionale eletto Debretsion Gebremichael di tradimento, rivolta armata e terrorismo, il Parlamento etiope ha nominato l’attuale viceministro dell’istruzione e della scienza Mulu Nega come nuovo responsabile della regione. Le comunicazioni con il Tigrè sono state quasi completamente interrotte dall’inizio dell’offensiva militare, e non è chiaro come si svilupperà la situazione dopo che il Primo Ministro Abiy ha dichiarato che non negozierà con un governo regionale che considera illegale.

Il governo federale etiope e il TPLF si accusano a vicenda dello scoppio delle ostilità e entrambi considerano l’altro illegale. Dal 2018, quando Abiy è salito al potere, le tensioni etniche e politiche si sono inasprite in diverse zone del paese, inclusa la regione del Tigrè. Nonostante Abiy avesse dichiarato che uno dei suoi obiettivi era quello di risolvere le divisioni tra i governi regionali e garantirgli una maggiore autonomia nei rispettivi territori, dirigenti del Tigrè e altre regioni accusano il Primo Ministro di centralizzare sempre il più il suo controllo da Addis Abeba. La comunità internazionale ha esortato le parti a trovare una soluzione negoziata per evitare che il conflitto possa trasformarsi in una guerra civile che potrebbe avere un impatto destabilizzante sui paesi vicini e minacciare i fragili equilibri dell’intera regione.

 

Per saperne di più:

https://www.aljazeera.com/news/2020/11/11/sudan-braces-for-up-to-200000-fleeing-ethiopia-fighting

https://apnews.com/article/sudan-africa-ethiopia-kenya-43ae19bdd5bbec69794b1ae8f27c3841

https://www.reuters.com/article/us-ethiopia-conflict-idUSKBN27N09O

 

Autore: Michele Pitta

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