La missione congiunta delle Nazioni Unite e dell'Unione Africana in Darfur (UNAMID) ha condannato le violenze verificatesi nel Nord del Darfur, in Sudan. Infatti, il 12 luglio e la mattina del 13 luglio hanno avuto luogo due violenti scontri rispettivamente nella città di Kutum e nel campo per sfollati interni di Fata Borno.
L'attacco al campo di Fata Borno è stato compiuto da uomini armati non identificati e ha provocato la morte di 9 sfollati interni e il ferimento di 20 persone. Quest’ultimi protestavano per chiedere condizioni migliori, la fine degli attacchi da parte dei gruppi armati e un governo civile, poiché in Sudan le posizioni governative sono occupate dai militari. Proteste pacifiche si sono, infatti, diffuse nelle città del Darfur e in Sudan. Una pattuglia dell'UNAMID è riuscita a entrare nel campo, a recuperare i corpi dei morti e ad evacuare i feriti gravi.
Il conflitto in Darfur è iniziato nel 2003, dopo che i ribelli, per lo più non arabi, sono insorti contro il governo centrale della capitale, Karthoum. Secondo le stime dell'Onu, circa 300.000 persone sono state uccise dall’inizio del conflitto. Sebbene i livelli di violenza siano diminuiti con la firma di un accordo di pace all'inizio del 2016, le tensioni rimangono alte in Darfur e la regione continua a presentare problemi significativi dal punto di vista della sicurezza.
Nella dichiarazione rilasciata il 13 luglio, la missione UNAMID ha condannato gli attacchi che hanno portato alla perdita di vite umane e si è rammaricata del fatto che gli incidenti siano avvenuti mentre il governo di transizione del Sudan e i movimenti armati sembrano essere vicini alla conclusione dei negoziati che dovrebbero portare pace e stabilità. La missione ha denunciato inoltre i danni agli edifici governativi e alle proprietà private "causati da tali atti di violenza". Per prevenire ulteriori violenze, l'UNAMID sta collaborando con le autorità e le comunità sudanesi al fine di ridurre le tensioni, ha aumentato il numero delle unità di polizia e sta cercando di garantire la sicurezza degli sfollati interni.
Per saperne di più:
Autore: Leyla El Matouni