Tagli all’assistenza sanitaria materna in Yemen

Una donna e il suo bambino in una struttura sanitaria dell’UNFPA Una donna e il suo bambino in una struttura sanitaria dell’UNFPA UNFPA Yemen

8 giugno 2020

Con la diffusione del Covid-19 in Yemen, i servizi ginecologici destinati a donne e ragazze hanno subito tagli significativi

Il Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (UNFPA) è l’unico fornitore di servizi e medicinali per la salute sessuale e riproduttiva in Yemen, ma con la diffusione del coronavirus nel paese, i finanziamenti per i reparti di maternità hanno subito un significativo prosciugamento.

L’UNFPA è stato costretto a fermare la fornitura di tali servizi in 140 su 180 strutture sanitarie, lasciando così circa 320 000 donne in stato di gravidanza senza cure. In assenza di fondi, entro luglio, il 90% dei reparti di ostetricia e ginecologia potrebbe essere chiuso e l’UNFPA stima che sarebbero 48 000 le donne a rischio di morte. Nestor Owomuhangi, rappresentante dell’UNFPA in Yemen, sui tagli ai servizi di maternità, ha detto: “la mancanza di personale specializzato, almeno per tenere sotto i controllo i segnali di gravidanze pericolose, è molto preoccupante”.

Natalia Kanem, capo dell’UNFPA, in occasione della Conferenza dei Donatori che si è svolta il 2 giugno, ha esortato i partecipanti a sostenere maggiormente l’azione dell’agenzia sottolineando che le donne yemenite non possono permettersi di attendere. “Se la fornitura dei servizi di ostetricia e ginecologia si ferma, questo avrà conseguenze catastrofiche sulla salute di donne e ragazze in Yemen”, ha affermato.

A inizio maggio l’UNFPA aveva già pubblicato dei dati che mostravano che la persistenza del virus nel paese avrebbe fatto crescere considerevolmente il numero di donne incapaci di decidere della pianificazione familiare, soggette a gravidanze non intenzionali o vittime di violenza. I rigidi ruoli di genere implicano che le donne abbiano il peso della cura della famiglia e della comunità e abbiano meno accesso alle risorse finanziarie e alle decisioni; ciò fa sì che esse facciano anche più fatica a cercare e a usufruire dei servizi sanitari in caso di malattia.

Il 2 giugno la Conferenza dei Donatori per la Crisi Umanitaria in Yemen, che si è svolta in modalità virtuale, ha visto la partecipazione dei rappresentanti di più di 125 Stati Membri e Organizzazioni Internazionali, ONG e Società Civile al fine di raccogliere fondi per rispondere ai bisogni della popolazione affetta dal conflitto. Il Piano di Risposta Umanitaria giugno-dicembre 2020, risultato dalla Conferenza, oltre a prevedere 1,35 miliardi di dollari di fondi, ha calcolato che, se le condizioni lo consentono, 2 127 600 delle 3 546 000 donne in età fertile e con necessità di cure ostetriche beneficeranno di sostegno e 472 800 delle 788 000 donne incinte con necessità di operatori specializzati otterranno supporto. Se le restrizioni dovessero persistere, invece, le donne coinvolte saranno rispettivamente 1 418 400 e 315 200.

 

Per saperne di più:

https://news.un.org/en/story/2020/05/1065122

https://www.unfpa.org/news/covid-19-strikes-yemen-humanitarian-funding-dries

https://www.reuters.com/article/us-yemen-women-health-trfn/yemeni-women-will-die-aid-workers-warn-as-u-n-cuts-maternity-services-idUSKBN23B25J

https://www.unocha.org/sites/unocha/files/Extension%20Yemen%20HRP%20Final%20HQ%20_%2028%20May%202020%20HQ%20V2.pdf

 

Autore: Leyla El Matouni

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