Il Rapporto sul Nesso Umanitario-Sicurezza in Siria

Secondo il rapporto, l’effetto di anni di conflitto su giovani rifugiati disperati è motivo di preoccupazione Secondo il rapporto, l’effetto di anni di conflitto su giovani rifugiati disperati è motivo di preoccupazione © Flickr/christiaantriebert (creative commons)

Settembre 2017
Il rapporto sul nesso umanitario-sicurezza in Siria sottolinea il bisogno di affrontare le condizioni dei rifugiati e sostenere la sicurezza regionale

Nel Marzo 2017, il Soufan Center, organizzazione non governativa con sede a New York, ha pubblicato un rapporto sulla situazione in Siria. Il rapporto, composto da 32 pagine e intitolato “Siria: il Nesso Umanitario-sicurezza”, ha l’obiettivo di aumentare la consapevolezza intorno alle questioni di sicurezza, direttamente ed indirettamente legate all’attuale conflitto siriano.

“Le crisi umanitarie e di sicurezza non possono essere affrontate indipendentemente l’una dall’altra. Risolvere solo una non farebbe altro che prolungare e rafforzare politiche che fondamentalmente non comprendono la natura dicotomica del conflitto. Solo quando la comunità internazionale riconoscerà che la crisi in Siria è sia umanitaria che di sicurezza, potrà correttamente elaborare una strategia su come raggiungere stabilità e pace a lungo termine”, sottolinea il rapporto nel suo riepilogo generale.

Secondo il rapporto, la sicurezza internazionale ricopre un ruolo centrale nel far fronte alla crisi dei rifugiati siriani, ma necessita di un focus sui fattori umanitari, considerando che le due vanno di pari passo.
“In questo rapporto, si discute il fatto che nel contesto della crisi siriana, il fattore umanitario e quello della sicurezza rafforzano reciprocamente le aspirazioni, e chiediamo che le policy governative e le risposte alla crisi riconoscano la complementarietà di questi due fattori”, viene sottolineato.  


Attingendo dai dati dell’UNHCR sulla demografia dei rifugiati, il rapporto evidenzia il forte impatto che tutto ciò ha sui siriani, soprattutto sui rifugiati bambini e sulle donne, i quali costituiscono il 75% del totale. Questi dati si applicano anche alle relative sfide emergenti nei campi dell’educazione, dei diritti delle donne e dei giovani, della salute e dello sviluppo, e la questione dello sfruttamento, abuso, e più in generale della sicurezza.

Il flusso dei siriani nei paesi limitrofi ha inoltre provocato ulteriore stress in queste società.

“I larghi flussi di persone hanno il potere di destabilizzare la società, se non vengono affrontati correttamente. Considerato che la situazione dei rifugiati siriani è incrementata, è accelerata anche l'instabilità nei paesi ospitanti. E’ estremamente importante riconoscere che ogni paese affronta le proprie sfide quando si trova ad affrontare la crisi dei rifugiati siriani”.

Il rapporto si chiude con quattro raccomandazioni per la comunità internazionale:

  1. Intraprendere azioni nei confronti della fine del conflitto siriano
  2. Sovvenzionare completamente i bisogni dei rifugiati siriani
  3. Costruire un firewall preventivo di stabilità nel Medio Oriente
  4. Condividere equamente il carico dell’accoglienza dei rifugiati

 

Per saperne di più, leggi:

http://thesoufancenter.org/wp-content/uploads/2017/03/TSC-Syria-The-Humanitarian-Security-Nexus.pdf

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